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Il diabete mellito è una patologia cronico-degenerativa che impatta la regolazione del glucosio nel sangue, con sintomi come astenia e poliuria. La gestione attraverso diagnosi e trattamento è cruciale per prevenire danni a organi vitali.
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È UNA MALATTIA CRONICO-DEGENERATIVA DOVE NON VIENE CONTROLLATA LA GLICEMIA (QUANTITÀ DI GLUCOSIO =ZUCCHERO, PRESENTE NEL SANGUE)
È UN ORMONE IPOGLICEMIZZANTE PERCHÉ ABBASSA LA GLICEMIA
È UN ORMONE IPERGLICEMIZZANTE PERCHÉ ALZA LA GLICEMIA
AL MONDO CI SONO 400 MILIONI DI PERSONE DIABETICHE
IN ITALIA SONO 4 MILIONI I DIABETICI E L’INCIDENZA (NUMERO DI NUOVI MALATI) È IN AUMENTO
SI FA CON UN PRELIEVO DI SANGUE A DIGIUNO
SE HO DIABETE HO UN’IPERGLICEMIA (+ DI 125) PERCHÉ NON FUNZIONA L’INSULINA O NON VIENE PRODOTTA
PRESENZA DI GLUCOSIO NELLE URINE (DOVREBBE ESSERE SOLO NELLE CELLULE PER PRODURRE ENERGIA)
ECCESSO DI URINA
ECCESSIVA SETE
ECCESSIVA FAME
PROFONDA STANCHEZZA, DEBOLEZZA MUSCOLARE
È L’ORGANO CHE PRODUCE INSULINA (ISOLE ALFA) E GLUCAGONE (ISOLE BETA)
SONO LE FONTI DI RISERVA DI GLUCOSIO NEL NOSTRO CORPO CHE CONTENGONO GLICOGENO
Il diabete mellito è una malattia cronica caratterizzata da un'alterazione del metabolismo del glucosio, con conseguente iperglicemia, ovvero un eccesso di glucosio nel sangue. Esistono due tipi principali di diabete: il tipo 1, che si verifica quando il pancreas non produce sufficiente insulina, e il tipo 2, che si manifesta quando il corpo non utilizza efficacemente l'insulina prodotta. Questa condizione può portare a complicazioni gravi e a lungo termine, come malattie cardiovascolari, danni renali, neuropatie e retinopatie. La prevalenza del diabete è in aumento a livello globale, con stime che indicano oltre 460 milioni di adulti affetti nel 2019, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità. In Italia, si stima che il numero di persone con diabete sia intorno ai 3,2 milioni. La prevenzione attraverso stili di vita sani e il controllo della malattia sono essenziali per ridurre l'impatto del diabete sulla salute pubblica.
Il controllo della glicemia è un processo complesso che coinvolge diversi organi. Il pancreas gioca un ruolo centrale attraverso la produzione di insulina e glucagone, ormoni secreti rispettivamente dalle cellule beta e alfa delle isole di Langerhans. L'insulina abbassa la glicemia facilitando l'ingresso del glucosio nelle cellule, mentre il glucagone la aumenta stimolando il rilascio di glucosio dal fegato. Muscoli e fegato contribuiscono alla regolazione immagazzinando glucosio sotto forma di glicogeno. Un malfunzionamento nella produzione o nell'azione dell'insulina o del glucagone può portare allo sviluppo del diabete mellito, con la conseguente incapacità di mantenere livelli ottimali di glicemia.
I sintomi del diabete mellito possono essere subdoli e variare da persona a persona. I segnali più comuni includono poliuria (aumento della frequenza urinaria), polidipsia (sete eccessiva), polifagia (aumento dell'appetito), stanchezza, visione offuscata e guarigione lenta delle ferite. La presenza di glucosio nelle urine, o glicosuria, si verifica quando i livelli di glucosio nel sangue superano la capacità dei reni di riassorbirlo. L'iperglicemia cronica, con valori di glicemia a digiuno superiori a 126 mg/dl o valori casuali superiori a 200 mg/dl, è indicativa di diabete e richiede intervento medico per una gestione appropriata.
La diagnosi del diabete mellito si effettua attraverso test ematici, come la misurazione della glicemia a digiuno, il test di tolleranza al glucosio orale e la determinazione dell'emoglobina glicata (HbA1c). Una volta diagnosticato, il trattamento del diabete si basa su un approccio multidisciplinare che include modifiche dello stile di vita, come una dieta bilanciata e attività fisica regolare, e la somministrazione di farmaci, che possono variare da agenti orali ipoglicemizzanti all'insulina. Il monitoraggio costante dei livelli di glicemia è cruciale per prevenire complicanze e mantenere una buona qualità di vita.
La prevenzione del diabete mellito è fondamentale, data la sua alta prevalenza e le serie complicanze associate. La consapevolezza dei fattori di rischio, come l'obesità, la sedentarietà e la storia familiare di diabete, è essenziale per interventi preventivi efficaci. La promozione di uno stile di vita sano, che includa una dieta equilibrata e ricca di fibre, attività fisica regolare e il mantenimento di un peso corporeo salutare, può ridurre significativamente il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Inoltre, la diagnosi precoce e l'educazione dei pazienti sono cruciali per una gestione ottimale della malattia e per migliorare la qualità di vita.
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