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Giovanni Giolitti, statista italiano del XX secolo, ha introdotto riforme sociali significative, migliorando le condizioni dei lavoratori e promuovendo lo sviluppo economico. Le sue politiche hanno influenzato l'istruzione, l'agricoltura e l'industria, lasciando un'impronta duratura sulla società italiana.
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chiamato da zanardelli
potè mettere in atto la sua idea che uno stato liberale con doveva reprimere le manifestazioni degli operai e dei sindacari
perciò ordinò alla polizia di intervenire solo in casi gravi
diede la possibilità agli operai di creare associazioni e di scioperare
aggiunse anche una legge per migliorare le condizioni di lavoro delle donne e dei bambini
un associazione per i contadini
aumentarono i salari e diminuirono le ore di lavoro
per arrivare a questo si ricorse a scioperi
per paura della caduta del suo governo turati non accetto
serviva a vigilare se le regole venivano rispettate
Giovanni Giolitti, figura di spicco della politica italiana tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, ha esercitato un'influenza determinante durante il periodo storico noto come "Giolittismo". La sua azione politica, caratterizzata da un approccio pragmatico e conciliante, gli ha permesso di mediare tra le diverse forze sociali e politiche dell'epoca, promuovendo riforme che hanno contribuito alla modernizzazione del paese. Nonostante le critiche di aver instaurato una "dittatura parlamentare", Giolitti è ricordato per aver consolidato il sistema liberale e per aver introdotto importanti innovazioni nel campo sociale e economico.
Durante i suoi mandati, Giolitti si impegnò in un vasto programma di riforme sociali e istituzionali. Tra le sue iniziative più significative vi fu la creazione dell'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) e l'istituzione dell'Ispettorato del Lavoro, entrambi finalizzati a migliorare le condizioni dei lavoratori. Inoltre, promosse l'istruzione elementare obbligatoria e gratuita, e si adoperò per lo sviluppo economico del Mezzogiorno, attraverso interventi mirati all'agricoltura e all'infrastrutturazione, nonché alla creazione di zone industriali.
Nel 1901, sotto l'egida di Giolitti, nacque la Federterra, un'organizzazione sindacale che si proponeva di tutelare gli interessi dei lavoratori agricoli. La Federterra si batté per migliorare le condizioni di vita dei contadini, attraverso la negoziazione di salari più equi e la riduzione delle ore di lavoro. Attraverso lo strumento dello sciopero, la Federterra riuscì a portare all'attenzione pubblica le difficoltà del mondo rurale, sottolineando l'importanza di riconoscere e tutelare i diritti dei lavoratori agricoli.
Come Ministro degli Interni, Giolitti si fece promotore di leggi per la protezione del lavoro femminile e minorile, evidenziando la sua convinzione che lo Stato dovesse garantire condizioni di lavoro dignitose per tutti. La sua politica si distanziò dalla repressione delle manifestazioni operaie, preferendo un approccio di tolleranza e di dialogo. Giolitti sostenne il diritto di associazione e di sciopero dei lavoratori, orientando la politica interna verso una maggiore accettazione delle istanze sociali.
Giovanni Giolitti ricoprì la carica di Presidente del Consiglio in cinque occasioni, dimostrando una notevole capacità di guida e di gestione del potere. Durante i suoi governi, l'Italia conobbe un periodo di crescita economica, con un'espansione significativa delle Camere del Lavoro, che passarono da 17 a 76, riflettendo l'aumento dell'organizzazione e della rappresentanza dei lavoratori nel tessuto sociale ed economico del paese.
Giovanni Giolitti è una figura emblematica nella storia italiana, la cui eredità politica è ancora oggetto di studio e valutazione. La sua abilità nel mediare tra le diverse correnti politiche e sociali e la sua determinazione nel promuovere riforme strutturali hanno lasciato un segno indelebile nel processo di modernizzazione dell'Italia. Nonostante le controversie e le critiche, Giolitti è riconosciuto come un grande statista che ha saputo esercitare il potere con lungimiranza, contribuendo in modo sostanziale alla costruzione delle basi dello Stato sociale e dell'economia moderna italiana.
Tiziano
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