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Il comunismo di Marx e la dottrina sociale della Chiesa cattolica offrono due prospettive diverse nella risposta alle ingiustizie sociali. Marx propone una rivoluzione proletaria per una società senza classi, mentre la Chiesa promuove la collaborazione tra industriali e operai, come espresso nell'enciclica Rerum Novarum di Papa Leone XIII.
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fonda una nuova teoria politica
MARXISMO
1) la società è divisa tra borghesia capitalista e proletariato
2) borghesia e proletariato si scontrato perchè i capitalisti vogliono pagare poco i proletari e non gli vogliono dare diritti
3) i proletari chiedono di vivere in condizioni migliori
LOTTA DI CLASSE
mettono in comune tutte le proprietà
COMUNISMO
nel 1891 Papa Leone XIII pubblica un enciclica: Rerum Novarum
gli industriali e gli operai devono collaborare
gli operai devono essere pagati in modo giusto ed avere 1 giorno di riposo
PRIMI SINDACATI CATTOLICI
La Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica si è sviluppata come una guida morale e etica per affrontare le questioni di giustizia sociale nel mondo moderno. Un documento cardine in questo ambito è l'enciclica "Rerum Novarum" di Papa Leone XIII, che nel 1891 ha posto l'accento sulla dignità del lavoro e sui diritti dei lavoratori, sostenendo la necessità di un salario equo, la protezione delle condizioni di lavoro e il diritto di formare sindacati. Questa enciclica ha segnato un punto di svolta, influenzando la formazione di sindacati cattolici e promuovendo un modello di cooperazione tra lavoratori e datori di lavoro, in un'epoca caratterizzata da profonde disuguaglianze sociali e sfruttamento industriale.
Karl Marx, con la sua critica al capitalismo e la proposta di una società comunista, ha fornito una risposta radicale alle ingiustizie sociali. Nel suo pensiero, la storia è vista come una lotta di classe, con il proletariato oppresso dalla borghesia, che detiene i mezzi di produzione. Marx sosteneva che solo una rivoluzione proletaria avrebbe potuto rovesciare il capitalismo e instaurare una società senza classi, in cui i mezzi di produzione sarebbero stati comuni e le risorse distribuite equamente. Questa visione si contrapponeva nettamente ai principi di collaborazione sociale propugnati dalla Chiesa Cattolica.
Il "Manifesto del Partito Comunista", scritto da Karl Marx e Friedrich Engels nel 1848, è un testo fondamentale per la comprensione del comunismo e della teoria della lotta di classe. Il documento proclama che la storia di ogni società esistente fino ad ora è la storia delle lotte di classe e prevede che il conflitto tra borghesia e proletariato si risolverà con la vittoria del proletariato. Il Manifesto chiama i lavoratori di tutto il mondo a unirsi per rovesciare il capitalismo e costruire una società comunista, basata sull'abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione e sulla creazione di una società senza classi e senza stato.
Il marxismo, come teoria politica, economica e sociale, si basa sull'analisi di Marx delle dinamiche di classe e sulla sua visione di una società futura razionalmente organizzata. Secondo questa visione, la società comunista sarebbe stata caratterizzata dall'assenza di classi sociali, dalla proprietà collettiva dei mezzi di produzione e da una pianificazione economica centralizzata, al fine di soddisfare i bisogni di tutti i membri della società. Il marxismo sostiene che la lotta di classe è il motore del cambiamento storico e che la rivoluzione proletaria è il mezzo per superare le ingiustizie sociali e le disuguaglianze.
Il comunismo marxista e la Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica offrono due prospettive distinte per affrontare le ingiustizie sociali. Mentre il marxismo chiama a una rivoluzione che capovolga l'ordine esistente e instauri una società senza classi, la Dottrina Sociale della Chiesa enfatizza la necessità di riforme graduali, il dialogo e la cooperazione tra le classi per il raggiungimento del bene comune. Entrambe le visioni cercano di promuovere una società più giusta, ma differiscono significativamente nei metodi e nei principi fondamentali: il marxismo rifiuta la religione e la proprietà privata come ostacoli alla libertà umana, mentre la Dottrina Sociale della Chiesa valorizza la spiritualità e riconosce il diritto alla proprietà privata, pur sottolineando la sua funzione sociale.
mariannaviscusi
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