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La civiltà babilonese, emersa nella Mesopotamia tra il III e il II millennio a.C., è nota per il suo governo monarchico, innovazioni agricole e influenza commerciale. Questa cultura antica ha lasciato un'eredità duratura attraverso monumenti e opere d'arte, soprattutto sotto il regno di Nabucodonosor.
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GLI AMORREI ERANO UNA POPOLAZIONE DI PASTORI NOMADI PROVENIENTE DA NORD CHE ATTACCARONO E OCCUPARONO I TERRITORI DEI SUMERI INTORNO AL 2000 A.C.
HAMMURABI, RE DEGLI AMORREI, SOTTOMISE TUTTE LE CITTÀ PIÙ GRANDI DELLA MESOPOTAMIA E LE UNÌ IN UN GRANDE IMPERO.
METTENDO INSIEME LE TASSE E IL LAVORO DI MOLTE CITTÀ, GLI IMPERATORI RIUSCIRONO A MIGLIORARE L'ORGANIZZAZIONE DEL TERRITORIO, COSTRUENDO NUOVI CANALI E ACQUEDOTTI.
HAMMURABI SCELSE LA CITTÀ DI BABILONIA COME CAPITALE DELL'IMPERO, DANDO ANCHE IL NOME ALLA NUOVA CIVILTÀ: QUELLA DEI BABILONESI.
INTORNO AL 1100 A.C. L'IMPERO BABILONESE FU CONQUISTATO DAGLI ASSIRI, MA NEL 612 A.C. I BABILONESI SCONFISSERO GLI ASSIRI E LA CITTÀ DI BABILONIA E LA CIVILTÀ BABILONESE TORNARONO GRANDI, GRAZIE AL RE NABUCODONOSOR.
NEL 539 A.C. DA ORIENTE ARRIVARONO I PERSIANI, CHE CONQUISTARONO BABILONIA E TUTTA LA REGIONE.
GLI IMPERATORI INTRODUSSERO TECNICHE DI COLTIVAZIONE PER MIGLIORARE L'ORGANIZZAZIONE DEL TERRITORIO.
VENNERO FAVORITI ANCHE I COMMERCI.
LE CITTÀ-STATO PERSERO IL LORO POTERE E VENNERO AMMINISTRATE DIRETTAMENTE DA PERSONE DI FIDUCIA NOMINATE DA HAMMURABI E DAI SUOI DISCENDENTI.
GLI IMPERATORI RACCOLSERO LE TASSE DA MOLTE CITTÀ PER FINANZIARE I LORO PROGETTI.
La civiltà babilonese, che prosperò nella fertile pianura della Mesopotamia tra il 1894 a.C. e il 539 a.C., è stata una delle culture più influenti dell'antichità. Situata tra i fiumi Tigri ed Eufrate, questa civiltà sviluppò un sistema di scrittura cuneiforme, codici di legge come il famoso Codice di Hammurabi, e realizzazioni matematiche e astronomiche notevoli. La società babilonese era governata da una monarchia che, oltre a detenere il potere politico e militare, aveva anche un ruolo centrale nella religione e nella cultura. I re babilonesi, come Hammurabi e Nabucodonosor II, promossero grandi progetti architettonici, tra cui i Giardini Pensili, una delle sette meraviglie del mondo antico, e la ricostruzione della città di Babilonia, rendendola una delle più magnifiche dell'epoca.
L'amministrazione babilonese era caratterizzata da un sistema centralizzato che assicurava il controllo diretto sulle città-stato precedentemente indipendenti. I re babilonesi nominavano governatori, spesso scelti tra i membri della corte o dell'aristocrazia, per sovrintendere alle varie regioni dell'impero. Questo sistema burocratico permetteva una gestione efficace delle risorse e una standardizzazione delle misure e dei pesi, facilitando il commercio e l'agricoltura. L'economia babilonese si basava principalmente sull'agricoltura irrigua, che beneficiava di un complesso sistema di canali, e sul commercio di prodotti come lana, cereali e artigianato. La stabilità economica era ulteriormente rafforzata dall'introduzione di una forma primitiva di moneta.
La posizione geografica della Mesopotamia, al centro di importanti vie commerciali, permise ai Babilonesi di sviluppare un'intensa attività commerciale. I mercanti babilonesi commerciavano con civiltà come gli Egizi, gli Indù e i popoli del Mediterraneo, esportando e importando merci come tessuti, spezie, metalli e pietre preziose. Questo scambio non si limitava ai beni materiali, ma includeva anche idee, tecnologie e pratiche religiose. La scrittura cuneiforme, la matematica, l'astronomia e la letteratura babilonese, come l'epopea di Gilgamesh, influenzarono profondamente le culture circostanti e contribuirono a formare un patrimonio culturale condiviso nel Vicino Oriente antico.
La conquista di Babilonia da parte dell'impero persiano nel 539 a.C. segnò la fine dell'indipendenza babilonese, ma non la fine della sua influenza culturale. I Persiani, guidati da Ciro il Grande, adottarono e diffusero molte delle pratiche amministrative e culturali babilonesi. Inoltre, Ciro permise ai popoli conquistati, inclusi gli Ebrei, di mantenere le proprie tradizioni, guadagnandosi una reputazione di sovrano illuminato. Durante il periodo ellenistico, Babilonia continuò a essere un centro di apprendimento e cultura, con la sua lingua e scrittura che rimasero in uso per scopi scientifici e religiosi fino al I secolo d.C.
L'impero babilonese conobbe periodi di ascesa e caduta nel corso della sua storia. Dopo un periodo di dominio assiro, Babilonia riacquistò la sua indipendenza con la caduta di Ninive nel 612 a.C. e l'ascesa al potere di Nabopolassar, fondatore dell'Impero Neo-Babilonese. Sotto il regno di suo figlio Nabucodonosor II, Babilonia raggiunse l'apice della sua potenza, espandendo i suoi confini e realizzando imponenti opere architettoniche. Tuttavia, la successiva instabilità politica e le invasioni esterne portarono alla caduta dell'impero, che divenne parte dell'Impero Persiano. Nonostante la fine della sua sovranità politica, l'eredità babilonese continuò a influenzare le successive civiltà del Vicino Oriente.
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