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La struttura della Terra si rivela complessa e stratificata, con un nucleo interno solido e un esterno liquido, un mantello solido ma duttile e una crosta diversificata. La temperatura e la pressione aumentano con la profondità, influenzando la viscosità e il punto di fusione delle rocce. Le onde sismiche aiutano a comprendere questa stratificazione, evidenziando discontinuità come la Moho tra crosta e mantello.
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CON LA PROFONDITA'
3°C OGNI 100 M
FINO A RAGGIUNGERE I 1300° C
TRA NUCLEO E MANTELLO SI ARRIVA A 6000°C
DALLA PRESSIONE
AUMENTA CON LA PROFONDITA'
L'AUMENTO NON E' COSTANTE
ANDAMENTO ANCORA NON DEL TUTTO CHIARO
INDICA LA DIVERSA STRATIFICAZIONE DELLA TERRA
IL NUCLEO ESSENDO FLUIDO NON E' ATTRAVERSATO DALLE ONDE
STRATI CON DIVERSA VELOCITA' DI PROPAGAZIONE
SOLIDO
SOPRATTUTTO FERRO SOLIDO
LIQUIDO
NICHEL E FERRO
CONCENTRATO DURANTE LA FUSIONE DELLA MATERIA
MATERIALI SOLIDI
CON LE TEMPERATURE ALTE POSSONO DIVENTARE DUTTILI
SILICATI DI MAGNESIO E FERRO
FORMATO DA
CROSTA OCEANICA
MENO DENSA FORMATA DA SILICATI DI ALLUMINIO
ROCCIA MAFICA
CROSTA CONTINENTALE
SPESSORE MAGGIORE FORMATA DA SILICATI DI SODIO POTASSIO E ALLUMINIO
ROCCIA FELSICA
SI MANIFESTANO DUE EVENTI FISICI
DISCONTINUITA' DI MOHO
DIVERSA VELOCITA' DI PROPAGAZIONE DELLE ONDE SISMICHE
PER LE DIVERSE COMPOSIZIONI
DISCONTINUITA' CHIMICA
La temperatura della Terra non è costante, aumenta in funzione della della profondità, infatti aumenta di 3°C ogni 100 m fino al raggiungimento della temperatura di 1300°C, rimane costante fino al limite nucleo-mantello dove ricomincia ad aumentare fino a raggiungere i 6000°C al centro della Terra. La temperatura è influenzata anche dalla pressione infatti l’aumento della pressione può indurre un aumento della temperatura Inoltre, la pressione aumenta all’aumentare della profondità, il suo aumento non è costante e non è ancora pienamente chiaro.
Un altro parametro importante è il tempo di propagazione delle onde sismiche create dai terremoti. Questo parametro ha permesso di definire la stratificazione della Terra, ogni strato ha una diversa velocità di propagazione mentre il nucleo essendo fluido non è attraversato dalle onde.
Il nucleo detto anche Batisfera fu ipotizzato per la prima volta da Suess. Esso è formato per la maggior parte da ferro e nichel liquidi (NiFe) che racchiudono un involucro solido in ferro, magnesio, basalto e rocce in silicio e alluminio (SiAl). Quindi il nucleo si compone di una porzione interna solida prevalentemente in ferro solido detta nucleo interno e da un nucleo esterno liquido formato da ferro e nichel.
All’interno del nucleo troviamo il materiale più denso rispetto al resto della Terra. Infatti durante la formazione del pianeta, i materiali più densi e pesanti si sono concentrati al centro della Terra durante la loro fusione mentre i meno densi andando verso l’alto hanno formato la crosta terrestre (differenziazione planetaria).
Il mantello è lo strato intermedio tra nucleo e crosta terrestre, è lo strato che si estende con maggior spessore. E’ composto da materiali allo stato solido anche se la presenza di rocce in silicati di magnesio e ferro, che con le alte temperature possono diventare duttili, crea movimenti di convenzione in corrispondenza della superficie del mantello.
La pressione in questo strato aumenta con la profondità e siccome la viscosità e il punto di fusione dipendono da questo parametro allora saranno maggiori nella parte inferiore del mantello.
La crosta è lo strato più esterno ed è costituita da porzioni più sottili come la crosta oceanica, meno densa formata da silicati di alluminio (roccia mafica) e altre con uno spessore maggiore come la crosta continentale formata invece da rocce felsiche con silicati di sodio, potassio e alluminio.
All’interfaccia tra crosta e mantello si manifestano due eventi fisici di discontinuità. La discontinuità di Mohorovičić o Moho caratterizzata da una diversa velocità di propagazione delle onde sismiche dovuta al cambiamento della composizione della roccia. Il secondo tipo di discontinuità è di tipo chimico dovuto alla presenza di rocce ultramafiche accumulate e harzburgiti tettonizzati nelle parti più profonde della crosta oceanica che vengono spinte verso l’alto e affiorano e vengono esposte nella crosta continentale come ofioliti.
Algorino
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