
La storia del termine
L’origine del termine “gotico”, che coincideva con l’antico popolo dei goti provenienti dalla Germania, venne usato per la prima volta da Giorgio Vasari nel XVI secolo per indicare lo stile artistico e architettonico associato allo stile barbarico e capriccioso contrapposto al linguaggio greco-romano del Rinascimento. Lo stile gotico perse la sua connotazione negativa nella seconda metà del Settecento con il Neogotico.
L’architettura
Dal punto di vista architettonico, lo stile gotico abbandona le masse murarie romaniche e predilige i pilastri che sorreggono il peso della struttura. Archi rampanti e pinnacoli sono tutti elementi strutturali che scaricano al suolo le spinte della copertura. Al posto delle murature di tamponamento piene si inseriscono le vetrate.
L’architettura gotica viene suddivisa in fasi diverse:
- Protogotico
- Gotico classico
- Gotico radiante
- Tardo gotico

Architettura tardo gotica
Durante il 1300 e 1400, lo stile gotico assunse direzioni e forme diverse rispetto ai secoli precedenti. Gli edifici costruiti fino a quel periodo erano caratterizzati da una navata centrale molto più alta rispetto a quelle laterali determinando una maggiore illuminazione nei punti più alti. Il nuovo stile tardo gotico cambia la visione e segue il modello della chiesa a sala, costruendo navate laterali e centrale della stessa altezza illuminando in modo omogeneo tutto l’ambiente.
La scultura
Inizialmente, la scultura gotica era concepita per decorare l’architettura, ma con il passare dei secoli la disposizione delle sculture divenne più complessa realizzando episodi e personaggi riguardanti l’Antico e il Nuovo Testamento sui portali delle cattedrali.
Furono realizzate le prime statue a tutto tondo collocate a ridosso di pareti e nicchie con attenzione ai movimenti corporei ed espressioni facciali che rispetto al classicismo presenta una diversa inquietudine espressiva e spigolosità delle forme e dei panneggi.
Nella scultura gotica sono presenti rappresentazioni di personaggi ed episodi biblici, come l’iconografia della Vergine che sorride al Bambino, ma anche dei Mesi, delle Stagioni, dei Mestieri e dei segni dello Zodiaco.

La pittura
Nella seconda metà del XIII secolo la pittura si rinnovò pienamente grazie alle opere di Giotto. L’influenza dello stile romanico nella pittura aveva introdotto la diffusione delle tavole dipinte facilmente trasportabili e raffiguranti pochi soggetti, tra cui:
- Crocifissi sagomati
- Madonne col Bambino
- Raffigurazioni di santi tra cui san Francesco d’Assisi.
Tra i maestri del Duecento italiano ricordiamo Cimabue e Giorgio Vasari, la scuola giottesca, quella senese e quella romana con Pietro Cavallini e Jacopo Torriti.
Le vetrate
Lo stile gotico affermato nelle cattedrali determinò lo sviluppo delle superfici vetrate e la necessità di decorarle. Pertanto, ci fu un declino delle consolidate tecniche del mosaico e dell’affresco in favore della pittura su vetro e su tavola. La tecnica di pittura su vetro comprende la realizzazione di vetrate colorate da applicare sulle finestre e sui rosoni delle cattedrali determinando uno dei prodotti più caratteristici di tutta l’arte gotica.
