Le origini
Già dalla fondazione di Roma (753 a.C.) fino all’età dei grandi re, l’arte romana non ha ancora caratteristiche specifiche: subisce le influenze dell’arte italica ed etrusca ed è legata alla costruzione di templi e sculture in terracotta di divinità.
Tra le opere più importanti della Roma arcaica ci furono quelle strutturali, come la Cloaca Maxima, una delle più antiche condotte fognarie, e le Mura serviane, oggi ancora parzialmente visibili.
L’esempio più significativo dell’arte romana dell’età arcaica é la Cista Ficoroni (fine IV - inizio III secolo), un cofanetto portagioielli in bronzo prodotto sicuramente a Roma ma che ancora una volta si rifà a modelli italici.
L’età repubblicana
Una grande rivoluzione si ebbe nel momento in cui i Romani conquistarono la Grecia. Molte opere d’arte greche vennero portate a Roma come bottini di guerra e riscossero molto successo nel mondo romano. Solo successivamente i romani avvertirono l’esigenza di creare una nuova arte, caratterizzata da un proprio stile riconoscibile, che iniziò a delinearsi sotto il governo di Silla.
Gli edifici del periodo repubblicano non sono più in legno e rivestiti di terracotta, alla maniera etrusca, ma iniziano ad essere utilizzati travertino e pietre calcaree, con i quali si costruivano templi e santuari. Sotto Silla i romani dimostrarono la loro abilità nella costruzione di opere pubbliche come la grande rete viaria, tuttora esistente, e i vari ponti, gallerie e acquedotti. Si iniziò a diffondere il ritratto “veristico”, cioè un ritratto che raffigurava i valori dell’uomo patrizio romano e dove non venivano omessi i segni del tempo e della vita dura.
In questo periodo si inizia a fare strada una tradizione pittorica definita “pompeiana”, perché rinvenuta all’interno delle case signorili della città di Pompei e delle altre città vesuviane, distrutte dall’eruzione del Vesuvio nel 79 a.C. Si individuano 4 differenti stili che si evolvono nel corso del tempo, arricchendosi di particolari dettagli ed elementi architettonici.

L’età imperiale
Con il principato di Augusto, la città di Roma crebbe notevolmente dal punto di vista monumentale, andando a delineare le sue caratteristiche. Risalgono a questo periodo i più importanti edifici per spettacoli, come l’Arena di Verona.
In questo periodo si assiste ad una grande produzione artistica; lo stile scultoreo viene definito neoatticismo, poiché prende spunto dai canoni del mondo greco caratterizzato da rappresentazioni idealizzate, che non rispecchiavano la realtà.
Successivamente, all’epoca dei Flavi, venne superata la pesante eredità greca e l’arte romana si propose con nuove tecniche e caratteristiche ben riconoscibili, soprattutto dal punto di vista architettonico. É proprio in quest’età che si colloca la costruzione della più importante opera architettonica, simbolo di Roma: il Colosseo.
Anche dal punto di vista della scultura si assiste ad importanti novità, soprattutto nell’attenzione al contenuto. Le scene sospese nel tempo e nello spazio lasciano posto alla drammaticità delle scene e all’umanità dei protagonisti. L’esempio più importante in questo senso è la Colonna Traiana, posizionata al centro del Foro di Traiano, sul quale si dispiegano gli episodi della guerra dell’imperatore contro i Daci.
Queste caratteristiche si andranno a fortificare, arrivando a un sapiente utilizzo dello spazio, con figure ben collocate, scene affollate, credibili e piene di sentimento.

Il basso impero
Le nuove esigenze sociali e culturali dell’Impero, che gradualmente portarono alla sua decadenza, condizionarono anche l’arte: ci fu un allontanamento dall’arte di derivazione greca, un distacco netto dalla raffigurazione del reale e l’utilizzo di simbologie. Tutto ciò è testimoniato dal celebre Arco di Costantino: la grandezza dei personaggi non dipende più dallo spazio ma dalla loro importanza nella vita dell’Impero.
Con l’Editto di Costantino del 313, con il quale venne concessa la libertà di culto ai cristiani, venne disposta anche la creazione di luoghi adatti al nuovo culto: nacquero le grandiose basiliche di Roma e, di conseguenza, l’arte paleocristiana.
