Caratteri generali del cubismo
Questo movimento artistico cambiò radicalmente il modo di rappresentare i soggetti e la realtà, non venivano più rappresentati in modo realistico ma anzi venivano scomposti in forme geometriche. Questo nuovo approccio alla pittura fu influenzato molto dall’arte tribale dell’Oceania e dell’Africa.
Il termine cubismo fu usato da un critico per definire un’opera di Cezanne, infatti egli affermò che Cezanne maltrattava le forme riducendo tutto (luoghi, figure case) a schemi geometrici, a cubi. Questa definizione però fu apprezzata dal gruppo di pittori di questa nuova scuola che decisero di farsi chiamare con l’appellativo cubisti
Tra questi troviamo: Paul Cézanne, Pablo Picasso, Braque, Robert Delaunay, Marcel Duchamp, Raymond Duchamp-Villon, Jacques Villon, Francis Picabia, James Riviere, Gino Severini.
Cubismo formativo (o protocubismo)
La prima delle tre fasi del cubismo fu il cubismo formativo o detto anche protocubismo che si sviluppò tra il 1907 e 1909. In questa fase durata solo due anni, la più breve delle tre, ebbe importante influenza l’arte africana. I soggetti e la realtà erano scomposte a forme sottolineandone il volume. La morfologia dei soggetti è prevalentemente caratterizzata da cubi, i visi sono in primo piano con un gioco di luci ed ombre e tendono ad annullare lo sfondo. I temi affrontati dai protocubisti sono i paesaggi, le nature morte e le figure con colori caldi.

Cubismo analitico
La seconda fase attraversata da questa corrente artistica fu il cubismo analitico sviluppatosi dal 1909 al 1912. E’ in questa fase che avviene la rielaborazione minuziosa dello stile del cubismo: la realtà viene ritratta con un accezione analitica quasi scientifica, la dimensione spirituale è completamente assente, tendono a rappresentare la concretezza della realtà. Lo spazio pittorico venne riorganizzato enfatizzando il volume, moltiplicando i punti di vista secondo cui il soggetto viene rappresentato e di conseguenza osservato. In opposizione all’impressionismo i cubisti eliminano quasi tutti i colori, utilizzano prevalentemente le tonalità del grigio e bruno, poiché il colore vivo può distogliere l’attenzione dello spettatore dall’essenza dell’opera.

Cubismo sintetico
Due importanti esponenti del cubismo, Picasso e Braque, si resero conto che lo stile cubista stava prendendo i caratteri dell’astrattismo. Per questo motivo cominciarono ad aggiungere nelle loro opere numeri, lettere dell’alfabeto con lo scopo di creare un rapporto concreto con la realtà e quindi eliminare le note di astrattismo. Questi due insieme a Juan Gris introdussero nello stile cubista nuove tecniche: il collage (inserirono oggetti reali all’interno del dipinto), utilizzano maschere con numeri e lettere, riproducono le venature del legno con la tecnica del pettine passato sulla pittura fresca e la tecnica del trompe-l’oeil.
In questa fase che durò dal 1912 al 1921, vi è un ritorno dell’uso del colore e cambia il modo in cui viene concepita l’opera. L’artista crea forma sulla tela che diventa un insieme di forme geometriche che in un secondo momento vengono concretizzate a rappresentare la realtà.
