Il Decadentismo è un movimento artistico e letterario che si sviluppa in Francia e si diffonde in tutta Europa, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Nasce in contrapposizione al pensiero positivista scientifico e naturalista degli anni precedenti.
Il termine Decadentismo compare per la prima volta sulla rivista francese Le Chat Noir, in una lirica di Paul Verlaine per indicare il proprio stato d’animo nei confronti della società del tempo. In seguito acquista un significato negativo per indicare proprio quei poeti maledetti che rifiutavano la morale borghese portando avanti uno stile di vita e artistico opposti. Nel tempo, gli stessi poeti danno al termine un significato positivo, intendendo il decadentismo come nuovo modo di pensare.
In questa mappa concettuale saranno illustrati:

Il movimento del Decadentismo nasce dal rifiuto al positivismo e alla ricerca scientifica, che si sono rivelati incapaci di risolvere le questioni più interiori dell’uomo. Questo è più interessato a interrogarsi su di sé e i suoi bisogni che sulla realtà fisica e naturale.
Viene definito eroe decadente colui che si chiude totalmente in sé stesso, abbandonandosi alle voci interiori per cercare le cosiddette corrispondenze, che collegano in modo misterioso tutte le cose. Secondo i poeti del decadentismo, l’unico modo per conoscere davvero la realtà non è l’utilizzo della teoria scientifica ma il completo abbandono all’irrazionalità e all’empatia.
Il principale precursore del Decadentismo è Charles Baudelaire che evidenzia i due principali aspetti della crisi esistenziale: lo spleen (noia e disgusto alla vita) e l’Ideal (la ricerca di un ideale come pretesto per fuggire verso un “paradiso artificiale”).
Le principali caratteristiche del movimento sono quindi il ripudio del positivismo e la ricerca di un’arte totalmente libera dai vincoli della realtà e della società. La decadenza è un altro aspetto importante: l’uomo di trova in un’epoca in declino e non sa trovare un senso all’esistenza o un rapporto attivo con il mondo.
Il movimento del Decadentismo si sviluppa all’inizio degli ottanta e novanta del XIX secolo quando si avvertiva un allontanamento dai valori della società derivati dal positivismo, dalla rivoluzione industriale e dall’imperialismo.
In particolare è l’imperialismo, con la volontà delle grandi potenze europee di espandersi e conquistare territori, che porta alla nascita delle prime “questioni sociali”: vengono meno gli ideali della Rivoluzione Francese e la sensibilità verso il popolo e si sviluppano i primi sindacati, le prime lotte proletarie fra capitale e lavoro dipendente. I poeti e gli intellettuali si chiudono così in sé stessi, ricercando l'individualismo, per non affrontare una realtà senza stimoli.
Il Italia il Decadentismo si suddivide in due periodi: del primo facevano parte D’Annunzio e Pascoli, caratterizzato dalla costruzione dei miti decadenti; il secondo costituito dall’arte letteraria di Svevo, Pirandello e Borgese dove la realtà viene sottoposta ad un’analisi molto più lucida e distruttiva.
Alcune delle poetiche nate con il decadentismo sono:
Il simbolismo nasce in Francia nel XIX opponendosi al realismo. I principali esponenti di questa corrente sono stati Charles Baudelaire, Paul Verlaine e, in l'Italia, Giovanni Pascoli. Il simbolismo decadente predilige le sensazioni, il lato misterioso e le corrispondenze segrete tra le cose. Le figure retoriche più utilizzate sono l’analogia, la metafora e la sinestesia.

L’estetismo nasce negli anni ‘60 dell’800 in Francia, l’unico valore di questo movimento si fonda sul bello: gli artisti e i letterati tendono a fare della propria vita l’unica opera d’arte, mostrando un’immagine di sé totalmente estetizzata e deformata in favore del bello. Gli esponenti principali sono stati Oscar Wilde e Gabriele D’Annunzio.

La poesia ermetica è legata alle vicende delle guerre e del fascismo ed esprime il disagio dell’uomo sui problemi della società. La metrica tradizionale è superata, con l’uso del verso libero e la punteggiatura viene abolita o ridotta al minimo. Sono considerati gli iniziatori della corrente Giuseppe Ungaretti e Salvatore Quasimodo.
Il termine crepuscolare è stato usato per la prima volta da Borgese per indicare il tramonto della letteratura dell'ottocento di Leopardi e Carducci. Nelle composizioni del crepuscolarismo si descrive il mondo piccolo-borghese nei suoi aspetti quotidiani.
Un’altra corrente del decadentismo è il superomismo, teorizzato da Nietzsche con l’ideazione del Superuomo (Übermensch). Il Superuomo è colui che accetta la tragicità della vita e va oltre, è il senso della vita, è un modello per tutti gli uomini e si mette alla loro guida.