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Gli Appennini, estendendosi per 1.500 km in Italia, offrono un habitat diversificato per specie come lupi e orsi e fenomeni geologici unici come il carsismo. Scopri la loro flora, fauna e geologia.
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dalColle di Cadibona, in Liguria, e arrivano fino allaSicilia
settentrionale , centrale, meridionale
Le cimepiù elevate fanno parte dei Monti del Gennargentu
ilCalderone, nel Gran Sasso, è il ghiacciaio più a sud d’Europa,
i fiumi sono alimenta principalmente dalle piogge
numerosi laghi di origine vulcanica
calanchi, profondi solchiscavati dalla pioggia
carsismo,spaccature nel terreno fiumi sotterranei che scavano grotte con stalattiti e stalagmiti
Gli Appennini sono una catena montuosa che si estende per circa 1.200 chilometri lungo la penisola italiana, dal Passo della Bocchetta in Liguria fino al Passo di San Marco in Sicilia. La catena è suddivisa in Appennino Settentrionale, Centrale e Meridionale, oltre a una porzione insulare in Sicilia. I rilievi si caratterizzano per la presenza di due versanti: il versante tirrenico, generalmente più ripido e ricco di insenature, e quello adriatico, più dolce. La morfologia degli Appennini è stata modellata da processi erosivi e tettonici, che hanno dato origine a un paesaggio prevalentemente collinare e montuoso, con cime che raramente superano i 2.500 metri.
La biodiversità degli Appennini è caratterizzata da una varietà di ecosistemi che cambiano con l'altitudine. Nelle zone collinari e fino ai 1.000 metri prevalgono boschi di querce e castagni, mentre nelle aree montane si trovano faggete e, a quote più elevate, boschi di conifere come abeti e pini. La fauna è rappresentata da mammiferi come volpi, cinghiali, lupi e orsi, uccelli come picchi, pettirossi, aquile reali e falchi pellegrini, e una varietà di insetti e rettili. Il Corno Grande, nel massiccio del Gran Sasso, è la vetta più alta degli Appennini, con i suoi 2.912 metri.
Il clima appenninico varia da temperato freddo nelle zone montuose a temperato caldo nelle aree collinari e costiere. Le precipitazioni sono abbondanti, specialmente sul versante tirrenico, e contribuiscono a fenomeni naturali come il carsismo, che ha dato vita a un ricco sistema di grotte e cavità, e i calanchi, formazioni erosive tipiche delle argille. I fiumi appenninici, come l'Arno e il Tevere, hanno regime pluviale e nivale e sono fondamentali per l'agricoltura e l'approvvigionamento idrico delle regioni circostanti. La catena montuosa ospita anche laghi di origine glaciale e vulcanica.
La struttura geologica degli Appennini è il risultato di complessi processi orogenetici che hanno coinvolto la regione durante il Terziario. La catena montuosa è composta principalmente da rocce sedimentarie, come calcari e argille, che sono state sollevate e piegate dalla collisione tra la placca africana e quella euroasiatica. Il fenomeno del carsismo è particolarmente evidente nel massiccio del Gran Sasso, dove si trova il ghiacciaio del Calderone, uno dei pochi ghiacciai appenninici e il più meridionale d'Europa.
La Sardegna, pur non facendo parte della catena appenninica, presenta un rilievo montuoso che è frutto di un'orogenesi antica e separata. Le cime più elevate si trovano nel massiccio del Gennargentu, con il Punta La Marmora che raggiunge i 1.834 metri. L'isola offre una grande varietà di paesaggi, dalle montagne alle pianure, dalle colline alle coste frastagliate. La flora e la fauna sono ricche e comprendono numerose specie endemiche, come il cervo sardo e il muflone, che si sono evolute in isolamento rispetto al resto dell'ecosistema italiano.
lucavergani
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