Introduzione
Il rapporto tra idee e cose è uno dei temi centrali della filosofia di Platone. Nel suo pensiero, le idee sono entità immutabili e perfette, mentre le cose che vediamo nel mondo sensibile sono solo copie imperfette delle idee. In questo saggio, esploreremo il significato di alcuni termini chiave come parusìa, metèssi e mimesi, e analizzeremo i problemi che Platone ha incontrato nel tentativo di definire il rapporto tra idee e cose.
La parusìa
La parusìa è il concetto di base per comprendere il rapporto tra idee e cose in Platone. Essa indica la presenza delle idee nelle cose, ovvero il fatto che ogni cosa che vediamo nel mondo sensibile ha una corrispondente idea perfetta e immutabile. Secondo Platone, le idee sono la vera realtà, mentre le cose che vediamo sono solo copie imperfette delle idee.
La metèssi
La metèssi è un concetto che indica la partecipazione, seppure in misura limitata, delle cose alle idee. In altre parole, le cose che vediamo nel mondo sensibile non sono solo copie imperfette delle idee, ma partecipano anche in qualche modo alle idee stesse. Ad esempio, un tavolo non è solo una copia imperfetta dell'idea di tavolo, ma partecipa anche in qualche modo all'idea di tavolo stessa.
La mimesi
La mimesi è il concetto di imitazione delle idee. Secondo Platone, le cose che vediamo nel mondo sensibile non solo partecipano alle idee, ma cercano anche di imitarle. Ad esempio, un artista che dipinge un paesaggio sta cercando di imitare l'idea di paesaggio, che è perfetta e immutabile.
I problemi della sensibilità
Uno dei problemi principali che Platone ha incontrato nel tentativo di definire il rapporto tra idee e cose è quello della sensibilità. Platone ha cercato di risolvere questo problema in modo più soddisfacente nella sua vecchiaia, ma non è mai riuscito a trovare una soluzione definitiva. Il problema della sensibilità riguarda il fatto che le cose che vediamo nel mondo sensibile sono sempre mutevoli e imperfette, mentre le idee sono immutabili e perfette.
Il tormento di Platone
Nonostante Platone abbia parlato di mimesi, metèssi e parusìa, rimane sulla questione piuttosto incerto e oscillante. Il tormento di Platone riguarda proprio la difficoltà di definire in modo univoco il rapporto tra idee e cose. Platone ha cercato di risolvere questo problema in vari modi, ma non è mai riuscito a trovare una soluzione definitiva.
L'univocità del rapporto idee-cose
Un altro problema che Platone ha incontrato nel tentativo di definire il rapporto tra idee e cose è quello dell'univocità. Platone non è mai riuscito a definire in modo univoco il rapporto tra idee e cose, e questo ha portato a molte interpretazioni diverse del suo pensiero. Alcuni filosofi hanno interpretato il rapporto tra idee e cose come un rapporto di causa-effetto, mentre altri lo hanno interpretato come un rapporto di partecipazione.
Le cause delle cose
Le idee sono la condizione dell'esistenza degli oggetti nel mondo sensibile. In altre parole, le cose che vediamo nel mondo sensibile esistono solo perché partecipano alle idee. Ad esempio, due individui sono uomini sulla base dell'idea di umanità, e le realtà che diciamo belle sono tali in quanto partecipano dell'idea di bellezza.
I criteri di giudizio delle cose
Le idee sono anche usate come criterio di giudizio per determinare se un'azione è giusta o se due cose sono uguali. Ad esempio, le idee sono la condizione della pensabilità degli oggetti, e sono usate come criterio di giudizio per determinare se un'azione è giusta o se due cose sono uguali. In questo modo, le idee diventano un punto di riferimento per la valutazione delle cose nel mondo sensibile.
Conclusioni
In conclusione, il rapporto tra idee e cose è uno dei temi centrali della filosofia di Platone. La parusìa, la metèssi e la mimesi sono concetti fondamentali per comprendere questo rapporto, ma Platone ha incontrato molti problemi nel tentativo di definire in modo univoco il rapporto tra idee e cose. Nonostante ciò, le idee rimangono la condizione dell'esistenza degli oggetti nel mondo sensibile e sono usate come criterio di giudizio per determinare la giustizia e l'uguaglianza delle cose.