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La democrazia greca, nata ad Atene, è stata una pietra miliare per il governo democratico. Nonostante le sue imperfezioni, come l'esclusione di donne e schiavi, ha gettato le basi per la partecipazione civica e ha influenzato la cultura occidentale. I cittadini ateniesi potevano votare direttamente le leggi, ma vivevano con la paura di perdere i propri diritti. La falange oplitica rappresentava la forza militare, accessibile anche ai meno abbienti, che sosteneva questo sistema.
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OGNI SOLDATO DOVEVA PROVVEDERE ALL'ACQUISTO DELLE PROPRIE ARMI
LE BATTAGLIE ERANO DECISE DALLA CAVALLERIA COMPOSTA ESCLUSIVAMENTE DA ARISTOCRATICI
SOLDATI MUNITI DI UNA GRANDE SCUDO ROTONDO CHIAMATO OPLON E PER QUESTO DETTI OPLITI COMBATTEVANO SCHIERATI UNO DI FIANCO ALL'ALTRO IN RANGHI SERRATI
L'EQUIPAGGIAMENTO NECESSARIO PER COMBATTERE NELLA FALANGE NON ERA ECCESSIVAMENTE COSTOSO
MERCANTI E ARTIGIANI INIZIARONO A CHIEDERE DI AVERE MAGGIORI DIRITTI POLITICI E DI POTER ACCEDERE ALLE CARICHE PUBBLICHE
ORA CHE ERANO LORO A DECIDERE LE SORTI DELLE BATTAGLIE, MERCANTI E ARTIGIANI INIZIARONO A CHIEDERE DI AVERE MAGGIORI DIRITTI POLITICI E DI POTER ACCEDERE ALLE CARICHE PUBBLICHE
NEL SESTO SECOLO AVANTI CRISTO IN NUMEROSE CITTÀ IL DESIDERIO DI PACIFICAZIONE PORTÒ ALL'AFFERMAZIONE DEL POTERE DI UN TIRANNO
I TIRANNI FURONO BUONI GOVERNANTI CAPACI DI TENERE A FRENO L'ARISTOCRAZIA E DI ATTUARE UNA POLITICA FAVOREVOLE ALLO SVILUPPO ECONOMICO DELLA CITTÀ
TRA I GRECI ERA SEMPRE VIVO IL TIMORE DI PERDERE I DIRITTI PROPRI DEI CITTADINI E DIVENIRE SUDDITI
NEI LUOGHI IN CUI IL MODELLO ARISTOCRATICO E QUELLO DEMOCRATICO RAGGIUNSERO IL LORO MAGGIOR COMPIMENTO FURONO RISPETTIVAMENTE SPARTA E ATENE
La democrazia ateniese, sorta nel V secolo a.C., è considerata una delle prime forme di governo democratico della storia. Questo sistema politico, sviluppatosi in un contesto di polis, o città-stato, permetteva ai cittadini maschi adulti di partecipare direttamente alle decisioni politiche attraverso l'Ecclesia, l'assemblea popolare. Tuttavia, la democrazia ateniese era limitata: non includeva donne, schiavi né meteci (residenti stranieri), che costituivano la maggior parte della popolazione. Nonostante queste limitazioni, il modello ateniese di democrazia diretta ha gettato le basi per lo sviluppo di sistemi democratici successivi, enfatizzando l'importanza della partecipazione civica e del dibattito pubblico.
Le forme di governo nelle città-stato greche variavano notevolmente. A Sparta, il sistema politico era una diarchia, governata da due re e supportata da un consiglio di anziani (gerusia) e da un'assemblea di cittadini (apella). Nonostante alcuni elementi democratici, Sparta era fondamentalmente un regime oligarchico-militaristico. Ad Atene, invece, la democrazia si sviluppò in modo più inclusivo per i cittadini maschi, con istituzioni come l'Ecclesia e il Consiglio dei Cinquecento che permettevano una partecipazione più diretta al processo decisionale. La democrazia ateniese enfatizzava l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e la sovranità del popolo.
I cittadini delle polis greche erano profondamente consapevoli della fragilità della loro democrazia, temendo la perdita dei diritti civili e la possibilità di cadere sotto il dominio di tiranni o potenze straniere. Questa ansia era particolarmente palpabile durante i conflitti, come le Guerre Persiane o la Guerra del Peloponneso, che potevano minacciare l'indipendenza e la libertà delle città-stato. La democrazia richiedeva una vigilanza costante e un impegno attivo da parte dei cittadini per preservare il sistema politico e le libertà individuali.
In risposta a periodi di instabilità politica e sociale, alcune città-stato greche sperimentarono la tirannide, un regime in cui un singolo individuo esercitava il potere assoluto, spesso ottenuto con la forza. I tiranni potevano introdurre riforme e promuovere lo sviluppo economico, ma il loro governo era in contrasto con i principi democratici e poteva degenerare in abusi di potere. La tirannide era vista con sospetto dai cittadini, che preferivano un governo basato sul consenso e sulla partecipazione collettiva.
Nel corso del tempo, la crescente importanza economica di mercanti e artigiani nelle città-stato greche portò queste classi sociali a rivendicare maggiori diritti politici. La loro influenza nelle vicende militari e commerciali li rese attori chiave nella società, e la loro pressione contribuì all'espansione della democrazia ad Atene. Questo processo culminò nelle riforme di Clistene e Pericle, che ampliarono la partecipazione politica e consolidarono la democrazia diretta, permettendo a un numero maggiore di cittadini di partecipare alle decisioni politiche.
La falange oplitica era una formazione militare caratterizzata da opliti armati di scudo (oplon) e lancia, schierati in ranghi serrati. Questa tattica militare richiedeva disciplina e coordinazione, riflettendo i valori di unità e uguaglianza della polis. L'accesso all'equipaggiamento necessario per diventare un oplita era relativamente accessibile, consentendo ai cittadini di diversa estrazione sociale di contribuire alla difesa della città-stato. La partecipazione militare era vista come un'estensione dei doveri civici e rafforzava il legame tra il cittadino e la polis.
La democrazia greca, con tutte le sue imperfezioni e limitazioni, ha lasciato un'eredità duratura nella storia del pensiero politico occidentale. Il modello ateniese, in particolare, ha influenzato profondamente la concezione di cittadinanza, partecipazione politica e governo del popolo. Questi principi sono diventati fondamentali nelle società democratiche moderne, dove il diritto di voto e la partecipazione attiva dei cittadini continuano a essere considerati pilastri essenziali per il funzionamento di un governo rappresentativo e responsabile.
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