L'origine delle università medievali
Le università medievali nascono per soddisfare la crescente domanda di conoscenze giuridiche, amministrative e gestionali necessarie per gestire gli affari. Nel XII e XIII secolo, le università si sviluppano in quattro facoltà: teologia, diritto, medicina e arti del trivio (grammatica, cioè latino, retorica e dialettica). Queste facoltà rappresentano le principali aree di studio dell'epoca e sono ancora oggi alla base della formazione universitaria.
La diffusione dei libri
Nel XII e XIII secolo, si assiste allo sviluppo della produzione libraria, sia laica che cristiana. Le prime biblioteche laiche nascono grazie all'apertura delle biblioteche già esistenti nelle chiese. La diffusione dei libri è un fenomeno importante perché permette la diffusione delle conoscenze e la creazione di una cultura condivisa.
La borghesia e la domanda di istruzione
La borghesia diventa sempre più importante nel corso del Medioevo e con essa cresce la domanda di istruzione. La borghesia, infatti, ha bisogno di una formazione adeguata per gestire i propri affari e per partecipare alla vita politica della città. La domanda di istruzione si traduce nella creazione di nuove scuole e nella diffusione delle università.
Le lingue utilizzate
Nel Medioevo, le lingue utilizzate sono principalmente il volgare e il latino. Il volgare è la lingua parlata dal popolo, mentre il latino è la lingua della cultura e della scienza. La scelta della lingua dipende dal contesto e dal pubblico a cui ci si rivolge. Il volgare viene utilizzato soprattutto nella poesia e nella letteratura, mentre il latino è la lingua della scienza e della filosofia.
Le corti e la produzione di testi
Le corti francesi, inglesi e siciliane, con Federico II, diventano importanti centri di produzione di testi. Nasce la prima scuola poetica in volgare e le corti si affiancano alla Chiesa nella produzione di testi. La produzione di testi diventa un modo per affermare il potere e la cultura della corte e per diffondere le conoscenze.
Il monopolio culturale della Chiesa
La Chiesa ha un forte controllo sulla scuola e sull'università nel Medioevo. La produzione di testi scritti e la predicazione sono monopolio della Chiesa, che ha il potere di decidere cosa insegnare e cosa non insegnare. Questo potere culturale è un modo per affermare il potere politico e religioso della Chiesa e per diffondere la fede tra la popolazione.