Le Origini
Il periodo di nascita del futurismo risale ad un momento in cui il modo era influenzato dalle guerre, dai cambiamenti politici e dalle scoperte tecnologiche. Il nuovo secolo era caratterizzato dalla velocità e dal presente dinamico che si proiettava verso il futuro e sul tempo impiegato per raggiungere le varie destinazioni in modo rapido.
Primo futurismo
Nel 1909 venne redatto il Manifesto Futurista sul quotidiano francese Le Figaro, successivamente anche a Milano i pittori aderirono al Manifesto dei pittori futuristi in cui veniva messa in evidenza la tecnica e la fiducia nel progresso e nelle nuove ideologie.

La prima esposizione futurista si tenne a Parigi e vide la partecipazione di Marinetti, Boccioni e Carrà; in seguito alla morte di Boccioni il movimento si evolse verso la pittura cubista trasferendosi da Milano a Roma e dando origine al “secondo Futurismo”.
Secondo futurismo
Il secondo periodo venne suddiviso in due fasi; la prima si avvicinava alla cultura post-cubista e costruttivista mentre la seconda aveva ideali simili al surrealismo. Durante questo periodo ci fu un avvicinamento al regime fascista appoggiando le ideologie e i sistemi comunicativi di quell’epoca.
Futurismo Russo
Anche in Russia, in seguito alla pubblicazione del manifesto francese, ci fu un’iniziazione del movimento. Al contrario dell’Italia, il movimento fu caratterizzato da un’ utopica idea di pace e libertà collettiva e individuale conclusa con l’adesione al bolscevismo ma in seguito alla rivoluzione di ottobre molti futuristi passarono al cubismo e astrattismo.
Gli orientamenti artistici
Le opere futuriste vanno alla ricerca del dinamismo e del movimento in questo modo lo spettatore viene avvolto e partecipe dell’azione rappresentata. Nella pittura e scultura la linea diventa una forza centripeta e centrifuga determinando un dinamismo universale.
Pittura
La pittura futurista vede esponenti come Boccioni che si occuparono del dinamismo plastico e sintetico superando il cubismo. Dal punto di vista stilistico il futurismo segue i concetti del divisionismo adattando però i concetti di velocità e simultaneità. La ricerca del futurismo era quella di rappresentare sulla tela non un istante del movimento ma il movimento stesso nello spazio.
I due principali esponenti del movimento pittorico sono Umberto Boccioni e Giacomo Balla, il primo simbolico il secondo fotografico e analitico legato ai principi del cubismo realizzando sequenze fotogrammetriche di una scena come nel dipinto “Bambina che corre al balcone”.
Nel 1912 Boccioni pubblica il Manifesto tecnico della scultura futurista realizzando la scultura simbolo “Forme uniche della continuità nello spazio” che rappresenta un tutt’uno con lo spazio circostante dilatandosi, contraendosi e frammentando in se stessa.

Architettura
Antonio Sant’Elia è considerato l’architetto più rappresentativo del movimento pubblicando nel 1914 il Manifesto dell’Architettura futurista esponendo i principi della corrente e mettendo in evidenza la città come simbolo della dinamicità e modernità. I progetti creati fanno riferimento alla città del futuro con caratteristica principale i trasporti e la velocità all’interno delle città. Le teorie erano principalmente ideologiche e anticiparono quelle costruttive del movimento Moderno.
Arti minori
Anche in campo letterario il futurismo ebbe successo in particolare con la poesia si esaltava il futuro e le sensazioni legate alla guerra e alla velocità. Oltre a Marinetti ricordiamo Palazzeschi e Salvatore Quasimodo che aderì in gioventù al futurismo. Anche dal punto di vista teatrale proseguirono il concetto della sinteticità e del dinamismo con la commedia e la farsa.
Nel tempo
La nascita del futurismo avviene durante un’epoca di transizione presentandosi in contraddizione con le correnti del tempo tra cui il crepuscolarismo abolendo il pensiero romantico e la passione per il passato. Il futurismo esalta il caos, la dinamicità e l’innovazione.
Dopoguerra
Dopo la morte di Marinetti il futurismo entrò in crisi influenzando l’arte d’avanguardia del Novecento.
Gli esponenti principali
Tra i principali esponenti del futurismo ricordiamo: Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Carlo Carrà, Marcel Duchamp e Antonio Sant’Elia.
