L’Illuminismo fu un movimento culturale, politico, filosofico e sociale che si sviluppò nel XVIII secolo, nacque in Inghilterra e dalla Francia si espanse in tutta Europa ed America. Il termine illuminismo indica qualsiasi forma di pensiero che ha lo scopo di illuminare, attraverso la scienza, la critica e la ragione, la mente degli uomini fino a quel momento oscurata dall’ignoranza e dalla superstizione.
In questa mappa concettuale sono illustrate:
Durante il periodo dell’Illuminismo, la ragione universale ed eterna risultava prevalente e con essa anche gli argomenti della tolleranza, libertà e uguaglianza rispetto ai valori politici.
Il concetto di uguaglianza non era in riferimento a quella sociale o politica; ma era inteso come il sovrano che rispettava i diritti naturali senza essere uguale ai cittadini. Anche la tolleranza, durante l’Illuminismo, ha dei limiti collegati ai principi economici di libertà di scambio e concorrenza. Questi temi sono rivolti solo a coloro che sanno “bene usare” la ragione.
Gli illuministi sposano la politica della monarchia costituzionale che rappresenta ordine e pace trasmettendo uguaglianza.

Un concetto fondamentale riguardava la natura e la ragione che rendevano uguali e fratelli gli uomini a prescindere dalle differenze etniche o di nazionalità definendo il concetto di cosmopolitismo.
Le tematiche di libertà, uguaglianza e tolleranza diventarono patrimonio comune nella cultura Francese grazie agli illuministi e successivamente anche durante la Rivoluzione collegata al progresso dell’uomo e alla fiducia nella ragione.
La volontà di attuare riforme e il cambiamento nei rapporti sociali sono caratteristiche comuni ai politici illuministi trasformando i problemi politici in chiave di ragion di Stato o arte di governo.
Il pensiero illuminista rifiutava ogni tipo di religione “rivelata” in particolare il Cristianesimo ma abbracciava il deismo, una religione naturale che identificava la religione con la morale.
Il deismo, accolto dalla maggior parte degli illuministi, riguarda la dimostrazione, attraverso argomentazioni scientifiche, dell’esistenza di un Dio all’origine del cosmo inteso come un “eterno geometra”. Ovvero un Dio che non interferisce nella storia dell’uomo e che lascia andare le cose come andranno.
La religione si trasformò in una guida laica dell’uomo verso la sua condotta morale e naturale in cui i principi sono uguali per tutti gli uomini.

Il comportamento dell’Illuminismo verso la religione cristiana ebbe diverse sfumature; in Inghilterra, con l’editto di tolleranza del 1689, le persecuzioni religiose ebbero fine ma nell’Europa continentale gli Stati iniziarono ad assumere un atteggiamento indipendente liberandosi dal Papato.
I gesuiti vennero espulsi dai paesi europei e il papa Clemente XIV soppresse la Compagnia di Gesù sostituendo le scuole dei Gesuiti con opere pubbliche affidate allo Stato.

In seguito al dibattito sulla religione, vennero scritti dei saggi critici sull’Inquisizione descritta come il luogo in cui si esprimevano le autentiche ortodosse cattoliche con l’obiettivo di screditare l’immagine della Chiesa cattolica.
Il tema della morale per gli illuministi, era connesso al conseguimento dell’utile sociale. Anche rispetto alla religione, la morale privata, ma non quella pubblica, consentiva di professare la fede in una religione rivelata.