La società longobarda
I Longobardi si distinguevano per un grande senso di appartenenza alla loro comunità. Tuttavia, la popolazione longobarda si formò con una importante contaminazione di diverse etnie, dovuta alla lunga migrazione che incluse popolazioni incontrate lungo il loro cammino, per lo più guerrieri e schiavi.
La società longobarda può essere descritta come una piramide che dall’alto verso il basso vedeva:
- Il re guerriero, eletto dall’assemblea degli uomini in armi, cioè dall’esercito.
- L’aristocrazia dei cavalieri, che partecipavano anche alle decisioni politiche, diplomatiche, legislative e giudiziarie.
- I Duchi a capo delle fare, raggruppamenti familiari che avevano funzioni militari e sociali.
- Gli aldii, che possedevano una libertà limitata ma erano autonomi economicamente.
- I servi che vivevano in condizioni di schiavitù.

Con l’Editto di Rotari, la società longobarda subì un’evoluzione. Da società basata sull’organizzazione militare si passò ad una gerarchia basata sul possedimento e l’ampiezza dei terreni. Alla fine del VII secolo la società Longobarda si era evoluta diventando molto più variegata ed eterogenea.
Un popolo di impronta militare
I Longobardi nascono come un popolo guerriero di lingua germanica e religione pagana o ariana. Inizialmente rifiutarono la commistione con la cultura bizantina e romanica. La loro società, le abitudini e lo stile di vita avevano inizialmente un’impronta militare. La partecipazione stessa all'esercito permetteva di esercitare il diritto di voto all’interno dell’assemblea, detta degli uomini liberi.

Di seguito gli armamenti principali utilizzati dall’esercito longobardo:
- La lancia, aveva un valore simbolico perché raffigurava il potere regio.
- La spada, utilizzata soprattutto dai fanti e dai cavalieri.
- Lo scramasax, un robusto coltello tagliente con la punta incurvata.
- L’ascia
- Lo scudo rotondo o ellittico in legno ricoperto di cuoio.
- L’arco, invece, era considerato un arma di secondo ordine poiché veniva usato dai guerrieri delle classi sociali più basse.
L’equipaggiamento difensivo era riservato solo ai guerrieri più ricchi poiché era molto costoso, era formato da elmi e corazze lamellari in ferro.
La religione dei Longobardi
La fede religiosa del popolo longobardo subì molte mutazioni legate agli spostamenti migratori ed al cambiamento della società. Gli eventi chiave legati alla religione furono (in ordine cronologico):
- Il culto dei Vani, divinità legate alla fertilità e alla terra;
- Il culto degli Asi, dei di ispirazione guerriera;
- Le conversioni “politiche”o “strumentali” al cristianesimo e all’arianesimo, che riguardavano solo il sovrano e l’aristocrazia per ottenere l’appoggio di alcuni alleati. Il popolo rimaneva legato ai culti pagani;
- La progressiva conversione di massa al cristianesimo dopo l’arrivo in Italia, in seguito ai contatti sempre più stretti con i Romanici.
Il diritto longobardo
Fino al 643 le leggi ed il diritto longobardo furono tramandate oralmente. Dal regno di Autari in poi ci fu la stesura di diversi scritti che contenevano la legislazione, il diritto civile e penale:
- L’Editto di Rotari, promulgato nel 643, introdusse la limitazione della pena capitale e della faida sostituita con il risarcimento in denaro. Fu valido solo per la popolazione italiana di origini longobarde; quella romana soggetta al dominio longobardo rimase invece regolata dal diritto romano. L’Editto fu ampliato e successivamente modificato dai vari sovrani integrandolo con il diritto romano e canonico.

- Il Mundio, un diritto del capo di una fara. Tutti i componenti della fara, soprattutto le donne, erano sottoposti all’autorità del capo della fara.
- Il Guidrigildo, istituto giuridico che regolamentava il diritto penale. Definiva l’ammontare del risarcimento in denaro da pagare alla persona offesa. In rari casi questo organo poteva decidere di ricorrere alla pena di morte qualora il reato commesso era molto grave.
L'economia longobarda
Durante il periodo delle migrazioni dei Longobardi, la loro economia era prettamente basata sull’allevamento, l’agricoltura con l'utilizzo di tecniche molto basilari. Inglobando le popolazioni romanizzate sconfitte, i Longobardi ne assimilarono quindi anche le pratiche economiche, come un'agricoltura più sviluppata e stanziale.
Nel VIII secolo, periodo di massima prosperità economica per i Longobardi, la società si era profondamente evoluta rispetto a quella guerriera degli albori, includendo nuovi ceti sociali che godevano di benessere: banchieri (con l’introduzione dell’economia basata sulla moneta), giuristi, mercanti, artigiani.