Il messaggio Petrarchesco
Il concetto di Humanitas
Francesco Petrarca viene considerato il precursore dell’umanesimo, proprio perché nelle sue opere si pone al centro della riflessione dell’intellettuale l’essere umano. Da un retaggio della cultura medievale che pone l’attenzione sull’assoluto teocentrismo, lo scrittore sposta l’attenzione verso l’antropocentrismo, introducendo l’humanitas: l'insieme delle qualità che danno fondamento ai valori più umani della vita quali la magnanimità, il coraggio, l’altruismo, l’amicizia, la lealtà…
Petrarca e i Classici
Quando si analizza il pensiero di Petrarca, risulta fondamentale prendere in considerazione la riscoperta dei classici, di cui il poeta fu un grande appassionato. Tuttavia, contrariamente ai suoi contemporanei e predecessori egli rifiutava la lettura dei classici attraverso l’allegoria, ritenendo che i classici vadano letti “così come sono”, per poter dare loro la storicità e l’inquadramento culturale che altrimenti andrebbe persa.
La religiosità
Si è detto in precedenza che Petrarca è noto come “precursore dell’umanesimo” proprio per la sua posizione a favore della natura umana. Tuttavia va tenuti in considerazione che la religione costituisce un elemento fondamentale per il pensiero del poeta ed egli non si dislega mai dalla dimensione religiosa. La religiosità petrarchesca è però caratterizzata da tre accezioni:
- Un rapporto intimo tra l'anima e Dio
L'uomo possiede una coscienza personale, che viene illuminata dalla luce divina. - Rivalutazione della tradizione morale e filosofica classica
La tradizione morale e filosofica non va più in contrasto con il cristianesimo ma ne è continuità. - Il rapporto "esclusivo" tra Petrarca e Dio
Il poeta rifiuta la concezione collettiva della religione propria della Commedia dantesca.
Legame tra oratio e vita
Nelle opere petrarchesche viene trasmetto sempre di perfezione morale, una tensione etica che deve sanare la deviazione dell’anima. Tuttavia, il poeta è molto attento in quanto se vuole trasmettere un’etica credibile, l’oratio, ovvero l’applicazione di questa negli scritti, non deve mai andare in contrasto con la vita quotidiana.
Otium letterario
Petrarca riprende inoltre il concetto latino di “otium”, ovvero “riposo”. Tuttavia, il poeta ne cambia l’accezione: non si parla più riposo assoluto, ma di attività intellettuale nella tranquillità di un rifugio solitario.
La lingua di Petrarca
Petrarca scrisse esclusivamente in latino, con l’obiettivo di riproporre la virtus della lingua dei romani. Le uniche due opere che egli scrisse in volgare sono: i Triumphi e il Canzoniere, che ironicamente fu la sua opera più popolare. Petrarca usò il volgare nei momenti tra la redazione delle grandi opere latine. Il volgare petrarchesco è in ogni caso diverso da quello dantesco, perché è caratterizzato però da un'accurata selezione di termini, per arrivare ad una poesia “aristocratica”.