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Le placche tettoniche, simili a zattere sull'astenosfera, si muovono e collidono, plasmando la superficie terrestre. Margini divergenti, convergenti e a scorrimento laterale definiscono l'interazione tra le zolle, generando fenomeni come le dorsali oceaniche e le catene montuose. Il calore interno della Terra alimenta questi movimenti, che sono parte integrante del ciclo di Wilson, responsabile della formazione e della frammentazione dei supercontinenti come Pangea.
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CREANDO PLACCHE TETTONICHE
AI CONTINENTI
EFFETTI FACILMENTE VISIBILI
ALLONTANAMENTO CHE CREA
DORSALI OCEANICHE
RIFT
AVVICINAMENTO
DIVERSI FENOMENI
MOVIMENTI CONVETTIVI
SOTTO LA LITOSFERA
DISTRUTTA E SOSTITUITA
NASCITA NEL CONTINENTE
MASSE DI MATERIALE CALDO
GENERA OCEANO
SUPERCONTINENTE PANGEA
Dobbiamo immaginare la terra come coperta da magma, che raffreddandosi e solidificandosi progressivamente si espanse verso l'equatore. Si formarono quindi due supercontinenti che, a causa della riduzione del magma sottostante, si scontrarono e fratturarono.
Le placche tettoniche si possono paragonare a zattere che galleggiano sull’astenosfera, lo strato sottostante il mantello superiore. Le zolle si possono muovere e collidere, dando vita ai continenti.
I margini della zolla possono essere di tre tipi:
- Margini a scorrimento laterale lungo i quali le zolle scorrono lateralmente l’una rispetto alle altre. Le faglie trascorrenti causano effetti facilmente visibili in superficie, come nella faglia di Sant’Andrea. Le faglie trasformi segmentano la dorsale oceanica in modo perpendicolare ad essa.
- Margini divergenti lungo i quali le zolle si allontanano l’una dall’altra creando faglie, che vengono poi occupate da nuova litosfera oceanica generata da rocce leggere che risalgono. Si creano quindi catene montuose chiamate dorsali oceaniche, che percorrono tutti gli oceani del globo. Un margine divergente può anche generare un rift, in cui non si genera nuova litosfera.
- Margini convergenti in cui le zolle si avvicinano l’una all’altra e avvengono diversi fenomeni in base al tipo di zolle che entrano a contatto.
Se convergono una placca continentale e una oceanica, questa viene trascinata in profondità nel mantello. Se a convergere sono invece due litosfere oceaniche, una delle due sottoscorre all’altra generando un arco vulcanico insulare.
La Terra emette continuamente calore, dovuto al nucleo interno molto caldo. Il calore generato si trasmette agli strati superiori per convezione. I movimenti delle placche traggono energia dai moti convettivi che avvengono al di sotto della litosfera.
Fosse e dorsali non sono strutture stabili. Una fossa può essere distrutta e sostituita da un’altra e una nuova dorsale può nascere nel bel mezzo di un continente. Quando grandi masse di materiale caldo risalgono in superficie possono originare una dorsale.
In seguito la lava fuoriesce generando una nuova crosta oceanica. Le acque invadono rapidamente la depressione e si forma un oceano. Questo fenomeno è noto come “ciclo di Wilson” grazie a cui si è potuti risalire al supercontinente Pangea risalente a 355 milioni di anni fa.
Per orogenesi si intende la generazione di nuova litosfera oceanica. Quando si arriva ad un’interazione continente-continente si crea una nuova catena montuosa. Esempi sono la cordigliera delle Ande o la catena montuosa dell’Himalaya. E’ per questo motivo che rocce tipiche dei fondali marini sono riscontrabili anche in alta quota.
Algorino
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