I “fondatori” dell’Umanesimo
Francesco Petrarca
Figura emblematica della nascita e della diffusione dell’Umanesimo, nel corso di tutta la sua vita nutrì un profondo amore per i classici latini. Costituirà, infatti, una delle più corpose biblioteche della sua epoca in cui erano presenti anche molte copie della stessa opera in modo da effettuare collazioni, ossia dei confronti tra i testi per stabilire quale fosse l’edizione più vicina all’originale.
Nel tentativo di rintracciare volumi ormai caduti in disuso, il Petrarca e tutti gli altri umanisti si recavano spesso nelle più importanti biblioteche capitolari d’Europa, che divennero veri e propri scrigni a racchiudere tesori e testimoni di cultura. Il passo in avanti che Petrarca fece rispetto al Medioevo fu quello di porre la figura dell’uomo al centro rispetto a quella di Dio, indagando la natura dell’animo umano.
Riscoprendo la mentalità degli antichi attraverso la ricerca di manoscritti, Petrarca e gli umanisti riuscirono a stabilire che la lezione di cui gli antichi si facevano portavoce era universale e valida per ogni epoca.
Giovanni Boccaccio
Allievo e amico del Petrarca, Giovanni Boccaccio abbracciò a pieno la mentalità umanistica e si dotò degli strumenti filologici adatti a recuperare ed identificare gli antichi manoscritti.
Profondamente interessato alla cultura greca, diventerà il punto di riferimento dell’Umanesimo a Firenze. Alla sua morte lasciò la sua corposa biblioteca alla Basilica agostiniana del Santo Spirito di Firenze, in modo che tutti i dotti interessanti ne avrebbero potuto consultare i volumi.

Le caratteristiche dell’Umanesimo italiano
Prendendo le mosse dalle nuove proposte di Petrarca prima e di Boccaccio poi, nel XV secolo l’Umanesimo si diffuse a macchia d’olio anche in Europa, influenzando la cultura dell’epoca e calandosi inevitabilmente nelle nuove dinamiche politiche: in Italia infatti, nascevano le signorie mentre in Europa si andavano affermando le monarchie nazionali.
Gli eruditi del tempo scelsero di legarsi ad una corte, per tutelare le proprie attività di studio e i propri interessi, ma questo provocò una chiusura della cultura che diventerà appannaggio esclusivo dell'élite.
Nella prima metà del 400, l’Umanesimo è incentrato sulla diffusione della cultura attraverso la ricerca di manoscritti nelle biblioteche capitolari e grazie alla traduzione delle opere dal greco al latino.
Nacquero delle accademie private dove gli umanisti si riunivano per discutere su notizie ed informazioni comunicando con gli altri intellettuali di tutta Europa attraverso fitti scambi epistolari. Questo nuovo fenomeno culturale riportò in auge la lingua latina a discapito della lingua volgare.
I più importanti esponenti dell’Umanesimo
Lorenzo Valla
Lorenzo Valla (1407-1457) fu uno dei più importanti intellettuali dell’epoca. Padre della filologia, il suo pensiero era basato sull’importanza assoluta della parola che doveva essere indagata e studiata dal punto di vista etimologico. Solo in questo modo se ne poteva comprendere a pieno il significato.
Grazie alla sua metodologia mise in discussione la veridicità della cosiddetta Donazione di Costantino, famoso documento su cui si fondava il potere temporale dei papi e che ad oggi è considerato un falso.
Leon Battista Alberti
Leon Battista Alberti (1404-1472) personalità poliedrica, uomo estremamente colto e pieno di interessi, operò in molti campi della cultura e della scienza: tentò di riabilitare la lingua volgare in opposizione al latino; indagò la figura dell’uomo e delle sue relazioni sociali; si occupò di architettura e di pittura.
Tutto ciò è testimoniato dai numerosi trattati di cui egli è autore.
Pico della Mirandola
Pico della Mirandola (1463-1494) fu l'esponente principale dell’umanesimo filosofico italiano. Scrisse il Discorso sulla dignità dell’uomo, manifesto del pensiero umanista in forma di dialogo tra Dio e Abramo in cui viene esaltato il libero arbitrio dell’uomo, ossia la capacità di scegliere tra il bene e il male. Per le sue idee poco convenzionali fu perseguitato dall’Inquisizione e costretto a nascondersi in Francia.