La nascita e le origini
Cesare nasce nel luglio del 100 o del 101 a.C. nel povero quartiere romano della Subburra. La sua famiglia vive una situazione contraddittoria: nonostante le difficoltà economiche, vanta una grande tradizione politica. Proprio per questo Cesare crescerà sotto l'influenza di suo padre e suo zio, entrambi esponenti centrali della fazione dei populares.

La vicinanza al mondo politico gli causa però anche significativi problemi. In particolare, Cesare subisce sin da subito le pressioni e le minacce del dittatore in carica Silla, esponente degli optimates. Proprio in seguito all'ennesima minaccia, il giovane Cesare sarà costretto a lasciare l'Italia, avviando così la sua carriera militare.
L’avvio della carriera
L'avvio militare
Scappato da Roma, il giovane Cesare avvia la sua carriera militare come legato, sotto il comando di Termo, dove si distingue per il coraggio mostrato in battaglia durante l'assedio di Mitilene. Guadagnata qui una medaglia per il valore, si assicura anche il diritto ad entrare in Senato una volta tornato a Roma.
Il suo percorso sul campo continua poi nell'impegno contro i pirati, in particolare in Cilicia -dove questi ultimi avevano la loro roccaforte. Proprio contro i banditi del mare mostrerà il suo forte carattere e la determinazione nell'imporsi anche con la violenza.
La carriera politica e giuridica
Una volta tornato a Roma dopo la morte di Silla (78 a.C.),Cesare può finalmente dedicarsi alla vocazione politica. Dimostrando grande intelligenza strategica, evita di partecipare alla mal organizzata rivolta di Lepido e si dedica al contrario alla costruzione della sua influenza personale.

È così che diventa pubblico accusatore presso il tribunale e persegue diversi esponenti politici degli optimates: mostrando le sue grandi doti da oratore, si pone apertamente come paladino delle istanze popolari. In particolare, promuove un maggior potere affidato ai tribuni della plebe, conferito effettivamente dai consoli Pompeo e Crasso nel 70 a.C.
La creazione del mito di Cesare
Cesare fu molto abile a creare un alone mitico attorno alla propria figura, sia basandosi sulla sua discendenza mitica da Romolo che diventando tutore del diritto e del culto romano grazie alla carica di Pontefice Massimo (63 a.C.). Per plasmare la propria immagine carismatica verso il popolo, poi, organizzò degli enormi giochi di gladiatori e diverse esposizioni delle proprie collezioni d’arte private.
La popolarità consentì a Cesare di essere addirittura re-istituito come pretore (62 a.C.)dopo che aveva abbandonato la carica in solidarietà ad un senatore condannato in seguito alle congiure di Catilina(a cui Cesare stesso prese probabilmente parte tra 66 e 63 a.C.). Inoltre riuscì nell’anno successivo ad ottenere anche il ruolo di propretore della Spagna Ulteriore, dove venne proclamato imperator grazie alle operazioni condotte contro i Lusitani.
Il primo triumvirato
Dopo aver scalato i gradini del corsus honorum tradizionale, Cesare diede vita ad uno dei patti più importanti dell’intera storia romana: il cosiddetto primo triumvirato (60 a.C.). Stringendo un’alleanza privata con il facoltoso Crasso e l’abile generale Pompeo riuscì ad attuare un piano riformatore senza precedenti. L’azione congiunta dei tre portò infatti a:
- Ridurre significativamente le tasse imposte alla classe dei cavalieri, vicina al triumviro Crasso;
- Redistribuire e assegnare numerose terre ai veterani dell’esercito, accontentando gli interessi di Pompeo;
- Costringere il Senato a scrivere delle relazioni di ogni seduta, accrescendo l’appoggio popolare.
Le campagne in Gallia
Attuato il suo ambizioso piano politico, Cesare sentì la necessità di passare all’espansione militare della Repubblica, cercando sia la gloria personale che il consolidamento dei confini settentrionali e occidentali – minacciati dalla presenza di popolazioni barbare. Proprio da queste esperienze nacquero i Commentarii, una sorta di report che lui stesso scrisse per informare il Senato delle operazioni in corso.
Dimostrando grande abilità militare, tra il 58 a.C. e il 53 a.C. riuscì a vincere agevolmente su ben quattro popolazioni (Elvezi, Germani, Belgi e Britanni), espandendo significativamente i territori controllati da Roma. Particolarmente significativo fu l’accordo di sottomissione imposto nel 53 a.C. ai Britanni, che segnò la premessa per la conquista dell’intera isola appena dieci anni dopo.
Sebbene con più difficoltà, riuscì a stroncare anche le rivolte delle popolazioni germaniche che si erano riunite attorno alla figura di Vercingetorige (52-50 a.C.). Giocò in questi scontri un ruolo fondamentale l’ingegneria militare, che Cesare utilizzò sia con scopi strategici che per annientare le popolazioni ribelli.