I Sumeri sono la civiltà che si sviluppò attorno al IV millennio a.C e fino al 1500 a.C. in Mesopotamia, regione compresa tra due importanti fiumi: il Tigri e l’Eufrate. E’ proprio per questa caratteristica territoriale da cui prende il nome la regione che etimologicamente vuol dire “terra in mezzo ai fiumi”.
Fu un popolo molto sviluppato, riuscendo ad adoperare buone tecniche agricole e possedendo una loro scrittura, la quale nel tempo si sviluppò diventando cuneiforme, scrittura che ha preceduto tutte le altre nel resto della storia.
In questa mappa concettuale vengono descritti:
La società sumerica era divisa in tre classi sociali.
La prima era formata da persone che godevano di un certo rispetto e fama come i sacerdoti, i funzionari, nobili e governatori, coloro che erano proprietari di terre dalle quali traevano profitto. Questi non erano tenuti a pagare tasse al re ma talvolta gli offrivano dei doni.
La seconda classe era costituita dalla borghesia ovvero dai mercanti, gli artigiani e soldati, questa era la classe degli “uomini liberi”, dovevano pagare dei tributi al re e offrire il loro lavoro anche per i lavori pubblici.
Vi erano infine gli agricoltori che non avevano una vita agiata, al contrario non godevano di nessun beneficio e non avevano nessun ruolo nella vita politica.
Altre due classi che però non erano definite tali comprendevano tutti gli schiavi e le donne. Gli schiavi erano tutti i prigionieri di guerra o coloro che non avevano estinto i loro debiti o figli di schiavi.
Le donne invece sembrerebbe che godessero dei diritti infatti potevano gestire ed essere proprietarie di terreni, essere attive nella vita commerciale in prima persona e svolgere la mansione di sacerdotessa o di scriba.
I Sumeri si organizzarono politicamente in città-stato, ognuna di queste sviluppate in autonomia governate dal proprio re, caratterizzate ognuna da un tempio dedicato al dio protettore della città. Le più importanti furono Babel, Ninive, Eridu, Kish, Lagash, Uruk, Ur e Nippur.
Oltre alle diversità geografiche e governative sono interessanti le diverse terminologie per definire il sovrano nelle varie città. Molti termini rappresentavano il re come intermediario di dio, colui che agisce secondo il suo volere (en ed ensi), altri termini indicavano la grandezza ed il potere del sovrano (lugal).

I Sumeri basavano il loro benessere e l’economia della civiltà sull’agricoltura. Infatti, furono i primi a sviluppare una tecnica agricola molto funzionale: misero a punto un sistema di irrigazione poiché consapevoli della siccità del terreno e costruirono l'aratro a trazione animale.
Il sistema di irrigazione era particolarmente elaborato: i campi venivano arati ed irrigati dal lato lungo ed erano esposti sui fiumi da quello corto, si formava quindi un doppio pettine in cui si coltivavano i prodotti. L’agricoltura veniva effettuata a rotazione biennale cioè un anno si coltivava e quello dopo il terreno era lasciato a riposo.
Nelle zone più vicine ai corsi d’acqua venivano coltivate cipolle, aglio, legumi, palme da dattero e olive mentre nei terreni più lontani i cereali, orzo, frumento e farro. L’orzo era particolarmente resistente al terreno infatti veniva coltivato anche nelle zone più problematiche dove il terreno era particolarmente ricco di sali.
Il sumero era una lingua che non aveva nessun legame rispetto a tutte le altre lingue sconosciute. Si trattava infatti di una lingua formata da diverse unità, detti morfemi, che messi insieme formavano delle parole (lingua agglutinante). Inoltre fu la prima lingua a prevedere la successione della sintassi formata da soggetto-oggetto-verbo.
Il sumero arcaico era caratterizzato da simboli o segni organizzati dall’alto verso il basso e da sinistra verso destra. Con il tempo, invece, la scrittura si è evoluta portando all’eliminazione di diversi simboli e aggiungendo la fonetica.
Gli scritti sumeri sono stati rinvenuti soprattutto su tavolette d’argilla e riguardavano soprattutto lettere personali, d’affari, transazioni, ricevute, liste lessicali, leggi, preghiere, incantesimi e testi scientifici (matematica, astronomia e medicina).
Si prediligeva l’insegnamento pratico, infatti gli studenti imparavano a scrivere ricopiando liste di nomi finché non erano capaci di scrivere autonomamente. Studiavano dall’alba al tramonto già sin da piccoli e fino all’adolescenza. Nel caso di condotta scorretta venivano puniti con punizioni fisiche.

I Sumeri si dedicarono anche alla letteratura, soprattutto ai poemi mitologici ed epici come la famosissima “Epopea di Gilgamesh”.

I sumeri erano molto attenti all’istruzione. Infatti, le prime scuole di cui l’umanità ha memoria, sono quelle sumere e venivano chiamate edubba. L’istruzione non era solo destinata a coloro che volevano diventare sacerdoti o scribi ma anche ai laici. La maggior parte degli alunni erano figli maschi delle famiglie ricche.
Anche nella scuola c’era una gerarchia: “il padre della scuola” cioè il capo era l’ ”ummia”, gli studenti erano “i figli della scuola”, i professori detti “i fratelli maggiori”.
Avevano molte tradizioni musicali, svilupparono anche dei testi sulla musica con simboli per definire l’intonazione ed altre componenti. Nella tradizione musicale sumera venivano suonati strumenti a corda (arpe di tre tipi , liuti e lire), a fiato e anche a percussione (tamburi). La musica e anche la danza erano legate a credenze e tradizioni religiose.