“Il treno ha fischiato” è una novella di Luigi Pirandello pubblicata nel 1914 sul Corriere della sera e inserita nella raccolta “Novelle per un anno”.
In questa mappa concettuale verranno approfonditi:

Questa novella narra di un uomo di nome Belluca, un umile impiegato, lavoratore modello, bullizzato e protagonista dei continui scherzi e battute dei colleghi.
Lavora come contabile di giorno e di notte è costretto ad esercitare un secondo lavoro, il copista di documenti, a causa della sua condizione familiare. Con i suoi risparmi deve badare alle spese di un interna e numerosa famiglia composta dalla moglie, le due sorelle della moglie e la suocera colpite dalla cecità, le due figlie e i sette figli di ognuna delle due, rimaste anche vedove.
In ufficio era continuamente preso di mira dai colleghi e, a casa di notte, non solo doveva lavorare ma anche subire le urla dei bambini e i litigi tra le donne della sua famiglia.
Una sera mentre lavorava udì il fischio di un treno in lontananza, quell’episodio lo scosse e lo cambiò completamente.
Infatti il giorno successivo andò in ufficio con un atteggiamento completamente diverso dal solito: arrivò in ritardo, trascorse la mattinata a perder tempo immerso nei suoi pensieri e con un sorrisetto strano stampato in volto. Inoltre, cominciò a raccontare a tutti, compreso il capoufficio, dell’episodio della sera prima, il fischio del treno, e cominciò a fantasticare su viaggi e luoghi lontani.
Il capoufficio, adirato dal comportamento di Belluca, lo rimproverò e i due cominciarono a discutere animatamente.
A quel punto Belluca fu portato via dai medici in una camicia di forza in un manicomio, credendolo pazzo e instabile.
Tutti i suoi colleghi e il capoufficio erano d'accordo sul fatto che Belluca fosse impazzito, l’unico che però non credeva a questa motivazione era il vicino di casa di Belluca, il quale era a conoscenza della complicata situazione familiare del protagonista.
Belluca, infatti, si confidò con il vicino e gli raccontò dello stress vissuto a casa e a lavoro e dell’episodio del fischio del treno. Gli disse inoltre che quell’evento aveva smosso in lui delle emozioni particolari e strane facendogli scoprire una realtà che lui ignorava, l’esistenza di un mondo oltre la porta del suo ufficio e le finestre di casa sua.
Quell’evento inaspettato portò Belluca ad ubriacarsi per euforia e per evadere dalla sua realtà.
Fu dimesso poi dall’ospizio per matti, decise di scusarsi con il capoufficio e di tornare alla sua vita concedendosi però viaggi con l’immaginazione in luoghi dove non poteva fisicamente andare.
Il principale tema trattato in questa novella è l’opposizione tra normalità e follia e come un singolo evento possa portare alla pazzia.
Si possono distinguere inoltre la differenza tra ciò che appare e ciò che è la realtà, quest’ultima inoltre è relativa, non ne esiste una assoluta.
Il protagonista è Belluca un umile, modesto impiegato che vive in modo passivo e con rassegnazione la sua vita. Pirandello lo descrive attraverso la metafora dell’asino, cioè come un uomo abituato a subire le battute dei suoi colleghi e le continue urla e litigi in casa. Solo con il fischio del treno e per l’asino la caduta dei paraocchi essi capiscono che c’è un mondo, una realtà diversa quindi prima sconosciuta.
La novella viene raccontata senza seguire l’ordine cronologico degli eventi ma anzi al contrario, partendo dalla follia di Belluca e quindi dalla sua ribellione e dal suo trasferimento in manicomio.
Inoltre il ritmo della narrazione non è costante ma anzi concitato e rallenta soprattutto quando il narratore introduce dei flashback (analessi) per spiegare alcuni aspetti del racconto come la situazione familiare e lavorativa di Belluca.
Il tono usato è del tutto umoristico, solo alla fine della novella si svela il motivo della follia di Belluca nonostante egli poi ritorni alla sua vita normale.
Si possono notare tre diversi punti di vista sulla vicenda: quello dei colleghi e del capoufficio, quello del vicino di casa di Belluca e quello di Belluca stesso.
I colleghi e il capoufficio giustificano la scenata di Belluca con la pazzia, il vicino di casa invece lo compatisce e nella sua ottica la reazione del protagonista è accettabile e naturale. Belluca invece descrive il significato del fischio come una rivelazione che gli ha permesso di aprire gli occhi e dare un senso alla sua vita.