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Italo Svevo, pseudonimo che riflette le influenze italiane e tedesche, è noto per romanzi come 'Una vita', 'Senilità' e 'La coscienza di Zeno'. Le sue opere esplorano la crisi esistenziale e l'analisi interiore, con un'ammirazione per gli 'inetti' e un rifiuto della società borghese.
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ITALIANA
TEDESCA
UN LETTERARIO
LA FILOSOFIA DI
SCHOPENAUER
FREUD
IL PROTAGONISTA
L'INCOSCIO
RUOLO FONDAMENTALE
L'ANALISI INTERIORE DEGLI STATI D'ANIMO
LA TECNICA
DEL MONOLOGO INTERIORE
DEL FLUSSO DI COSCIENZA
LA NEVROSI
UN VALORE POSITIVO
CHI NE SOFFRE
NON SI E' PIEGATO AI MECCANISMI ALIENANTI DELLA SOCIETA'
DELL'INETTO
L'EROE SVEVIANO
L'INETTO,L'AMMALATO
RIESCE A DIFENDERE LA VITA DAL FLUSSO DEL TEMPO
CHE I MOMENTI BELLI DELLA VITA SIANO PERDUTI
LA TRAMA
ALFONSO E' UN BANCARIO
SIN DA SUBITO VIVE UN SENSO DI FRUSTRAZIONE
NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE I SUOI OBIETTIVI
SCAPPA DA TRIESTE
CAPISCE CHE PER STARE MEGLIO
DEVE DOMINARE LE SUE PASSIONI
SPOSA ANNETTA
QUANDO RIVEDE ANNETTA
L'AMORE LO TRAVOLGE DI NUOVO
ANNETTA E' PROMESSA SPOSA A MACARIO
DOPO UN ALTRO FALLIMENTO
ALFONSO SI SUICIDA
Il suo pseudonimo ha origine dalle due culture che caratterizzarono la sua città: quella italiana e quella tedesca. Prima di diventare scrittore, Italo Svevo era un impiegato di banca. Nel 1892 scrisse il suo primo romanzo, Una vita, a cui seguirono Senilità e La coscienza di Zeno. Il suo pensiero trae ispirazione dalla filosofia di Schopenhauer e Freud e per la prima volta in letteratura egli pone attenzione ai moti di coscienza. Nelle sue opere è sempre presente un eroe negativo che rispecchia la condizione di crisi esistenziale in una società senza più valori.
Il pensiero di Svevo è stato influenzato da più correnti contraddittorie: da un lato il positivismo, il marxismo e Darwin; dall’altro il pensiero negativo di Schopenhauer, Nietzsche e Freud. In realtà Svevo trae un punto di forza da ognuno dei diversi pensatori e dalle loro filosofie, riuscendo a sviluppare un senso critico e analitico utile per la sua scrittura.
Svevo si ispira allo stile del romanzo psicologico in cui il protagonista principale è l'inconscio. Assume un ruolo importante l’analisi interiore dei sentimenti e degli stati d’animo dei personaggi, rappresentata da Svevo attraverso la tecnica del monologo interiore e del flusso di coscienza.
Svevo studia con passione le teorie di Freud, riferendosi al suo pensiero innovativo che rifiuta un approccio troppo razionale dello studio dell’inconscio. Lo scrittore, però, non accetta la psicoanalisi come terapia medica. Questo rifiuto viene mostrato nel romanzo La coscienza di Zeno all’interno del quale Svevo difende gli ‘’ammalati’’ e li distingue dai ‘’sani’’.
La nevrosi assume un significato positivo, poiché chi ne soffre è colui che non si è rassegnato ai meccanismi alienanti della società. L’ammalato è colui che non smette di desiderare e non soffoca le sue pulsazioni vitali. Svevo preferisce ed ammira di più coloro che sono ‘’inetti’’ rispetto all’uomo perfettamente integrato nei meccanismi della società borghese.
Durante gli anni in cui scrive La coscienza di Zeno, per Italo la letteratura diventa salvaguardia della vita. Soltanto l’inetto, l’ammalato, quindi lo scrittore, può difendere la vita, perché egli riesce a sottrarre dal flusso del tempo una qualsiasi esperienza che è stata vissuta. Soltanto narrando l’esistenza è possibile evitare che i momenti belli della vita vengano perduti. Inoltre la letteratura aiuta anche a rivivere i piaceri che appartengono al passato e che spesso nella vita presente vengono soffocati.
Il titolo originario dell’opera era, in realtà, Un Inetto. Il romanzo "Una Vita" è la storia di un vinto, cioè di uno sconfitto dalla vita. Le ragioni di questa sconfitta non vanno ricercate all’esterno, ma sono principalmente cause interne. Alfonso, il protagonista, rappresenta a pieno la figura dell’inetto, caratterizzato da un rifiuto della società e della logica della lotta per la vita.
La trama
Alfonso Nitti, trasferitosi dalla campagna a Trieste, inizia a lavorare in banca. Sin da subito vive un senso di frustrazione generale perché non riesce a raggiungere i suoi obiettivi economici e letterari. Nel mentre inizia una relazione con Annetta Maller, figlia del proprietario della banca. Il matrimonio fra i due rappresenta per Alfonso una sua ambizione realizzata. Preso dall’inettitudine sfugge al suo paese natale dove trova la madre molto malata. Dopo la morte della madre crede finalmente di aver trovato il senso della sua vita, cioè quello di dominare le sue passioni.Ritornato a Trieste, si fa di nuovo travolgere dalle sue passioni e vedendo Annetta la rivuole vicino a sé e le scrive una lettera. La donna, però, è promessa sposa a Macario, un promettente letterario. Annetta rifiuta la lettera di Alfonso, che decide di suicidarsi piuttosto che vivere con il peso del fallimento.
Il suo secondo romanzo Senilità inizialmente non riscuote molto successo tra il pubblico e la critica. Il significato del titolo è metaforico: con senilità intende l’incapacità di agire tipica delle persone anziane, attribuendola al protagonista del romanzo che, invece, è abbastanza giovane.
La trama
Emilio Brentani, 35 anni, è famoso per aver scritto un romanzo, e lavora in una compagnia di assicurazioni. La sua vita è grigia e monotona e vive insieme alla sorella Amalia, che lo accudisce.Emilio si innamora di Angiolina e ciò lo porta a trascurare la sorella e l'amico Stefano Balli, uno scultore. Stefano cerca di convincere Emilio a non impegnarsi seriamente con Angiolina, che è conosciuta in città con una pessima fama. Nonostante i tanti avvertimenti dei tradimenti subiti, Emilio dimostra tutto il suo amore nei confronti di questa donna. Nel frattempo Amalia si innamora di Stefano.Emilio, geloso della sorella, allontana Stefano, e Amalia per depressione fa uso di etere finché non si ammala di polmonite. Dopo la morte della sorella Amalia, Emilio si allontana da Angiolina, anche se la ama ancora, e da Stefano. Una volta allontanatosi viene a conoscenza che Angiolina è fuggita con un altro uomo. Importante è il ricordo che ha molti anni dopo: vede le due donne fuse in un singolo corpo, con l'aspetto dell’amata e il carattere della sorella.
Il racconto è portato avanti in prima persona da Zeno, il quale sembra estraniato dalla realtà. Egli vede la vita dell’uomo come una grande commedia, talvolta anche tragica, per esempio per lui la nostra coscienza è un insieme di autoinganni consapevoli e non.
L’opera ha la forma di un diario, in cui la narrazione si svolge in prima persona. I fatti non vengono narrati in ordine e questo raffigura in un certo modo l’identità frastagliata di Zeno. La vera protagonista è la coscienza di Zeno che si racconta attraverso il ricordo.
Breve sintesi del romanzo
Zeno Cosini è un commerciante triestino di 57 anni che inizia a scrivere un’autobiografia sotto consiglio del suo psicanalista ‘’dottor S.’’ Zeno, però, si ritira dalla cure prima del previsto e il dottore decide di pubblicare il suo manoscritto.Nella prima parte della narrazione il protagonista parla del suo rapporto difficile con il fumo, che rappresenta la sua vulnerabilità e debolezza. In un secondo momento Zeno parla del rapporto contrastante con il padre fino a quando il padre il punto di morte gli tira uno schiaffo.La storia successiva è quella del suo matrimonio, sin da quando conosce Ada, la più bella tra le quattro figlie del padrone di casa Malfenti. Ada lo rifiuta, perciò Zeno prova a conquistare Alberta, un’altra delle sorelle. Anche lei lo rifiuta, quindi Zeno si dichiara ad Augusta, che finalmente gli concede il suo amore. Il suo matrimonio è però caratterizzato dalla sua indecisione costante tra l’amore per la moglie e quello per l’amante. Zeno, però, non sa decidere tra l’amore per la moglie e quello per l’amante. Nel capitolo successivo la storia si focalizza sull’impresa economica di Zeno e di suo cognato Guido. Il rapporto con suo cognato si inasprisce sempre più, soprattutto dopo il crollo dell’impresa.Nel capitolo intitolato la Psico-analisi, Zeno spiega perché ha abbandonato la cura e dichiara di essere guarito. La sua guarigione consiste nell'aver accettato la propria malattia, come qualcosa di irrisolvibile ma con la quale è costretto a convivere. Il romanzo, quindi, si conclude con la dichiarazione di Zeno di essere guarito, in quanto è diventato un uomo di successo.
Algorino
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