Ludovico Ariosto (1474 - 1533) è stato uno tra i massimi esponenti del Rinascimento ferrarese. La sua opera maggiore, l’Orlando furioso, è tra i poemi più importanti della letteratura cavalleresca.
In questa mappa concettuale su Ludovico Ariosto vengono descritte alcune parti della sua vita quali:
Ludovico Ariosto nasce a Reggio Emilia l'8 settembre del 1474 da Niccolò Ariosto, capitano della rocca di Reggio, e Daria Malaguzzi.

Nel 1482 la famiglia si trasferisce a Ferrara, dove il padre ricopre il ruolo di tesoriere generale delle truppe e capo dell’amministrazione comunale. Dal 1484 al 1486 l’educazione di Ludovico avviene ad opera di Domenico Catabene e dal 1486 al 1489 ad opera di Luca Ripa, entrambi insegnanti di grammatica.
Col trasferimento del padre a Modena, che assume il ruolo di capitano della città, Ludovico viene affidato alle cure degli zii, si iscrive all’università e ottiene in cinque anni il titolo di giurisperito, nonostante il suo interesse principale fosse il teatro. Infatti, nel 1493 prende parte a delle esibizioni della compagnia teatrale di corte e scrive la Tragedia di Tisbe, ispirandosi alla Metamorfosi di Ovidio.
Nel 1493 abbandona gli studi giuridici a favore di attività umanistiche presso il palazzo Paradiso guidato da Gregorio da Spoleto. Probabilmente, tra i due si instaura un legame molto affettuoso, come si evince dalla Satira VI, fino a quando nel 1497 Ludovico viene affidato a Sebastiano dall’Aquila.
Alla fine del XV secolo conosce Pietro Bembo, con cui rimarrà amico per tutta la vita, si appassiona ai lavori di Francesco Petrarca e realizza le prime composizioni in latino, tra cui alcuni epigrammi.
Nel 1498 Ludovico viene accolto alla corte di Ercole I d’Este dove si occupa della produzione lirica in lingua volgare. Nel 1500, alla morte del padre, essendo il primogenito, deve occuparsi di amministrare i suoi poderi, per cui tralascia l’attività poetica e si allontana da Ferrara fino al 1503. In questo periodo nasce Giambattista, un figlio illegittimo avuto dalla domestica, mai completamente riconosciuto.
Al suo rientro a Ferrara nel 1503 entra in servizio del cardinale Ippolito d’Este e diviene in poco tempo chierico. Qui ricopre con sofferenza i ruoli di diplomatico e ambasciatore segreto, dedicando poco tempo all’attività letteraria. Nonostante ciò si stima che nel periodo tra il 1504 e il 1507 inizia la stesura dell’Orlando furioso.
Nel 1508 e nel 1509 presenta alla corte Cassaria e I suppositi, due commedie regolari in lingua volgare ispirate a quelle di Tito Maccio Plauto e Publio Terenzio Afro. Inoltre, nel 1509 nasce il secondogenito Virginio, avuto da Orsolina di Sassomarino.
Dal 1509 al 1512 Ludovico deve recarsi a Roma più volte, senza successo, come diplomatico per conto di Alfonso I d’Este che era in guerra contro la Repubblica di Venezia, schierato contro la Lega Santa. Inoltre, nel 1512 viene mandato a Ravenna come messaggero per conte del Duca Alfonso I poiché la città veniva saccheggiata in seguito alla battaglia tra la Lega Santa e la Francia, ciò a cui assistette in queste occasioni è ricordato nell’Elegia XIV.
Nel 1513 si trattiene a Roma in seguito all’incoronazione del Papa Leone X; nello stesso anno a Firenze conosce Alessandra Benucci, moglie di Tito Strozzi, con la quale intrattiene una relazione fino alla morte del marito e alla celebrazione del loro matrimonio, in segreto, tra il 1528 e il 1530.
Nel 1516 viene pubblicata la prima edizione dell’Orlando furioso in quaranta canti, col privilegio di stampa di Leone X e dedicato a Ippolito d'Este, che non la gradisce nonostante fosse ampiamente apprezzata dai loro contemporanei. I rapporti con il cardinale si interrompono nel 1517 quando Ludovico si rifiuta di accompagnarlo a Buda nella nuova sede vescovile, interrompendo il servizio di cortigiano e perdendo i suoi benefici ecclesiastici.
Nel 1518 entra al servizio del duca Alfonso I d'Este, dove assume grande rilievo a livello sia letterario che teatrale: nel 1520 spedisce una terza commedia, Il Negromante, a Leone X e nel 1521 pubblica una seconda edizione dell’Orlando furioso.
Tuttavia la sua situazione economica non gli consente l’indipendenza desiderata, consapevole di ciò, il duca Alfonso I gli offre nel 1522 la gestione della Garfagnana, una regione difficile e preda di banditismo. Ariosto vive abbastanza bene nella residenza di Castelnuovo, con la compagnia del figlio adolescente Virginio che stava educando agli studi classici, tuttavia gli mancano i suoi affetti e soprattutto Alessandra Benucci, che poteva incontrare solo nelle rare occasioni in cui veniva richiamato a corte.
Torna a Ferrara nel 1525 e nel 1528 si trasferisce con il figlio Virgilio e la moglie Alessandra Benucci nella nuova casa di famiglia situata nella contrada di Mirasole.
Il duca apprezza molto Ariosto, gli permette di occuparsi della pubblicazione di nuove commedie e nel 1527 gli affida la direzione del Teatro di Sala Grande di Corte, primo teatro stabile d’Europa. In questo periodo riscrive in endecasillabi sdruccioli le sue opere e revisiona l’Orlando furioso che verrà pubblicato in quarantasei canti nel 1532. Nel 1533 ha l’occasione di presentare a Mantova la sua opera davanti all’imperatore Carlo V d’Asburgo che lo apprezza e vuole che gli venga conferita la corona d’alloro, se l’incoronazione avvenne o meno non è chiaro.

Ludovico Ariosto muore il 6 Luglio del 1533 a causa di un’enterite che lo ha costretto a letto per un lungo periodo. Il suo corpo viene portato alla Chiesa di San Benedetto dove i monaci lo seppelliscono senza sfarzi come da lui richiesto. Nel 1573 grazie ad Agostino Mosti viene fatto edificare un monumento in marmo nella cappella della Natività di Gesù Cristo dove vengono traslati i suoi resti, successivamente (1801) spostati a Palazzo Paradiso.