Le epoche
Secondo numerosi studi ed analisi di reperti storici diffusi ed utilizzati nell’antica Grecia, la civiltà micenea iniziò il suo sviluppo nel Tardo Edellaico, epoca che va dal 1550 a.C. al 1060 a.C. Conosciamo molti aspetti della civiltà micenea grazie ai ritrovamenti delle ceramiche tipiche del periodo Edellaico e che hanno aiutato gli storici ad individuare il periodo di sviluppo della civiltà. Il popolo dei micenei si sviluppò grazie ai condizionamenti della civiltà minoica, stabilizzata a Creta e nelle Cicladi.
La storia
La civiltà micenea prende questo nome a seguito delle prime testimonianze di questo popolo rinvenute nel sito archeologico di Micene. La lingua parlata dai Micenei è indoeuropea, derivante dall’influenza degli Eoli e degli Ioni.
Il popolo miceneo mancava di uno stato unitario ma era organizzato e diviso in tanti centri urbani che avevano la stessa cultura, struttura sociale ed economica. Ogni centro urbano era indipendente a livello politico e, per questo, vi erano spesso conflitti. É importante ricordare che i Micenei erano un popolo di guerrieri, infatti conquistarono le isole di Cipro, Rodi e Creta.
Purtroppo non è ancora stato accertato il motivo della fine di questa civiltà ma si pensa possa essere stato a causa di un’invasione da parte di popoli nemici, nello specifico si fa riferimento ai Dori. Secondo degli studi, il disfacimento di questa civiltà si aggira attorno al 1200 a.C., in corrispondenza del Medioevo Ellenico. Nonostante questa cultura avesse similitudini con altre esistenti in quel periodo, i Micenei si distinsero particolarmente per la fabbricazione di armi e di carri da guerra, lasciando un segno anche nell’architettura funebre.

La struttura sociale
La struttura sociale micenea era centralizzata e con una precisa struttura gerarchica. Al vertice c’era il re, seguito dal comandante dell’esercito; successivamente si trovava l’alta aristocrazia e i sacerdoti. Alla fine della piramide vi erano coloro che gestivano le campagne e i terreni e a concludere si trovavano gli schiavi.
Nella parte bassa della piramide vi erano anche artigiani e mercanti che, nonostante la loro posizione sociale, vivevano in alcuni centri agricoli ma soprattutto nelle città dove risiedevano maggiormente esponenti nobili della popolazione micenea. I fabbri, ad esempio, erano dipendenti del palazzo ma potevano praticare anche liberamente la loro professione.
Altre figure importanti erano gli operai tessili, poiché una grande fonte dell’economia dei Micenei era proprio il mercato tessile; essi risiedevano nel palazzo stesso e si dividevano in schiavi e donne libere. La società micenea, inoltre, era legata ad un’organizzazione burocratica e basata sulla ridistribuzione di beni come terreni o navi e ha mantenuto, come altre civiltà, la struttura dei palazzi come costruzioni principali delle città.
L’economia
I Micenei basavano la loro economia sull’agricoltura e l’allevamento di ovini. Si occupavano anche di svariate produzioni come quella dei tessuti di lana, dell’olio e dei profumi. Inoltre, si interessavano anche di oreficeria e metallurgia. Grazie a queste attività e al commercio, accumulavano ricchezze che venivano poi distribuite equamente tra nobili e uomini liberi. Il palazzo era il cuore dell’economia dei Micenei: organizzava la distribuzione e la produzione di materie e si occupava di riscuotere i pagamenti.
La religione
I Micenei erano politeisti. Ad oggi, però, abbiamo poche testimonianze che possano definire precisamente le credenze religiose di questo popolo. Sono state individuate similitudini con gli dei greci dei secoli successivi per i nomi ma differivano sia nei ruoli che nell’importanza. Grazie alle ricerche di vari studiosi, si è scoperto che i riti religiosi del popolo miceneo rammentano quelli greci e romani.
Le figure religiose più importanti della cultura micenea erano il re, capo religioso e curatore delle offerte e dei riti, e i sacerdoti. Il re, proprio per la sua importanza e per il ruolo da lui occupato, era religiosamente più vicino agli dei e quindi, secondo alcuni miti, poteva chiedere protezione da parte degli dei in cambio di doni e sacrifici.
L’architettura tipica e l’arte

I palazzi micenei erano sfarzosi e robusti, caratterizzati da muri di cinta, sottolineando la natura bellica della civiltà. Un esempio dell’architettura micenea è il palazzo reale di Tirinto. Sempre in campo architettonico i Micenei si distinguevano per le tombe per le loro particolarità: erano caratterizzate da un pozzo con una cupola collegato da un corridoio di accesso.
L’arte orafa era sicuramente il cuore della civiltà micenea ma questo popolo era rinomato anche per la produzione di ceramiche con dipinti che raffiguravano la natura.
