Le opere principali
Le opere letterarie di Gabriele D’Annunzio vengono stampate interamente tra il 1927 e il 1936 da un Istituto nazionale, per la pubblicazione della sua Opera Omnia.
A partire dal 1950, la bellissima edizione appare nei Classici contemporanei Italiani di Mondadori Editore.
Le opere più importanti sono di seguito elencate.
- Primo Vere
- Canto Novo
- Il Piacere
- Le Laudi del cielo,del mare,della terra e degli eroi
Primo Vere (1902)
Pubblicata a Chieti nel 1902, Primo Vere è una raccolta poetica che trova spunto attraverso le odi di Giosuè Carducci. Esalta con sgomento la propria terra abruzzese, ancora primitiva e abbandonata.
In quasi tutte le opere D’Annunzio dimostra da subito, uno scatto vivace e sensuale verso la vita, rispetto alle opere di Carducci.
Canto Novo (1882)
Sono 63 liriche ispirate ai sonetti di Carducci, in cui si racconta l’ innamoramento tra Gabriele D’Annunzio e Elda Zucconi, sulla spiaggia di Francavilla al mare. Il poeta, già attraverso il titolo “Canto Novo” narra un nuovo stile poetico.
A differenza di Carducci dove nelle opere tenta il richiamo ai classici della letteratura italiana, D’Annunzio racconta la sua storia da fanciullo innamorato.
Il Piacere (1889)
E’ il primo romanzo di D’Annunzio diviso in 4 libri, ha una trama semplice e il racconto inizia con un ritorno al passato del distacco tra il conte Andrea Sperelli e Elena Muti.
Andrea Sperelli, giovane aristocratico e amante della bella vita e delle donne, incontra a Roma Elena Muti, una giovane contessa rimasta vedova con il quale instaura sin da subito una relazione. Nel 1885 la donna annuncia ad Andrea di lasciare la città e troncare la relazione.
Il giovane aristocratico famoso per il suo potere di seduzione, successivamente incontra Maria Ferres, donna nobile e religiosa e se ne innamora. Rientrato a Roma, Andrea incontra Elena riaccendendo in lui vecchi sentimenti. Perde Maria e Elena, nel tentativo di farle entrambe sue.
Il romanzo è padre della poesia Decadentista italiana.
Le Laudi del cielo,del mare,della terra e degli eroi (1903)
Le Laudi sono un gruppo di 7 libri ispirati ai nomi delle Pleiadi: Maia, Elettra, Alcyone, Merope, Asterope, Taigete e Celeno.
La prima raccolta di poesie composta dalla triade Maia-Elettra-Alcyone ha uno stile più convincente rispetto alla triade Merope-Asterope che ha uno stile più scadente e scarno.
- Maia: Un poema in cui D’Annunzio si ispira agli ideali di perfezione degli antichi classici della Grecia. Racconta con passione la gioia di godere attraverso i sensi la profondità e la grazia della vita.
- Elettra: Il poema di divide in due parti. Nella prima parte D’Annunzio desidera un ritorno dell'Italia alle imprese gloriose. Nella seconda parte, il poeta racconta le città italiane da lui visitate con importanti avvenimenti storici.
- Alcyone: E’ la produzione con una forma stilistica eccellente. D’Annunzio racconta la sua storia in Toscana con l’ attrice Eleonora Duse, avvenuta tra l’ estate e l’ autunno del 1902. Il poeta nel libro, si accosta ancora una volta, al suo stampo del tutto classico della lirica greco e latina, raccontando la sua vitalità durante il caldo estivo, in armonia con la natura che lo circonda. Un esempio è la poesia de La pioggia nel pineto scritta come se fosse una canzone a ritornelli.
Taci.
Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
-La pioggia nel pineto
.jpeg)
Estetismo e Pensiero D’annunziano
D’Annunzio inizia a desiderare di diventare poeta da adolescente, leggendo le opere di Giosuè Carducci. Presto il suo desiderio di rivoluzione e fama lo spingono a lasciare il modello poetico di Carducci, considerato già “vecchio” a differenza di quanto già si scriveva e discuteva in Francia; madre del Decadentismo e Simbolismo.
D’ Annunzio trae spunti da ciò che cattura la sua immaginazione e da ciò che include dettagli importanti utili ad appagare i “suoi lettori”.
Utilizza il pensiero filosofico, soprattutto tedesco di Schopenhauer e Nietzsche per trarre suggerimenti e nuovi stimoli utili ad arricchire un mondo di sentimenti e valori che già facevano parte di esso.
La riconoscenza di Nietzsche da parte del poeta non avviene sul piano filosofico, ma appare come un’ influenza letteraria. Il perfezionamento della figura del superuomo di D’Annunzio si realizza secondo un’ idea e una realtà personale, diversa da quella di Nietzsche. Nonostante fosse ateo è attratto dalle tante culture religiose, dal paganesimo al cristianesimo, fino all’ occultismo e al panteismo.
Da ciò la sua vitalità penetra nella maggior parte delle opere: “ L’esteta-superuomo” viene spinto dallo stimolo vitale e sensuale della conoscenza alla mescolanza nel mondo e nella natura.
La scelta di nuovi esempi narrativi e linguistici, sono l’ elemento più importante della produzione di Gabriele D’Annunzio. Il poeta ebbe numerose donne nella sua vita. Quella che rappresentò più vantaggi e stimoli fu l’ attrice Eleonora Duse. Da questo legame nasce da parte di D’Annunzio un amore verso il teatro e creazione drammaturgica in prosa.
Poetica
Il cammino poetico di D’annunzio inizia prestissimo.
Primo Vere è la sua prima raccolta ispirata alle opere di Carducci;
In Canto Novo dimostra di saper unire e perfezionare in forme proprie fascino e stimoli diversi, derivati non solo dalla storia e mitologia, ma anche da correnti contemporanee filosofiche e letterarie.
Crea i suoi primi libri de Le Laudi nel 1903, viene considerata l’ opera più apprezzata e famosa di D’Annunzio; in Alcyone esprime i momenti più belli del suo coinvolgimento nell’ atmosfera dell’antichità classica, in quella dell’Abruzzo (terra natia) e soprattutto nei paesaggi toscani del Valdarno, del Pisano e della Versilia.
Le Novelle della Pescara prendono ispirazione dal naturalismo di Giovanni Verga pur raccontando i propri concittadini abruzzesi in uno stile aggressivo. Nelle sue composizioni D’Annunzio utilizza inoltre, il dialetto, una caratteristica non approvata da Verga.
Unisce in tre cicli i suoi romanzi:
- Romanzi della rosa; Rappresenta l’ impegno per vincere il desiderio di fronte alla quale cedono i protagonisti;
- Romanzi del giglio; Rappresenta la liberazione dalla passione;
- Romanzi del melograno; Rappresenta il simbolo della volontà ritornata;.