
Caratteri generali
Contesto storico-sociale
Il contesto in cui il Positivismo si sviluppa in Europa è caratterizzato da un periodo di pace in cui esso diviene la cultura predominante della classe borghese. Si diffonde soprattutto nei paesi più progrediti industrialmente dove manifesta forte influenza sui modi di vita della città.

Fasi prevalenti
Nel Positivismo possiamo distinguere principalmente due fasi:
- nella prima metà dell’Ottocento si presenta come progetto di superamento della crisi politica e culturale derivata dall'Illuminismo e dalla rivoluzione francese di poco precedenti.
- nella seconda metà dell'Ottocento si caratterizza per la fiducia nel progresso scientifico e per il tentativo di applicare il metodo scientifico a tutte le sfere della conoscenza e della vita umana.
Correnti prevalenti
Secondo la tradizione il Positivismo è stato diviso in due correnti:
- Positivismo sociale (prima metà del XIX secolo) che vede la scienza come risanatrice dei mali sociali;
- Positivismo evoluzionista (seconda metà del XIX secolo) che vede la scienza come strumento di interpretazione della storia dell'intera umanità.
Diffusione
Avendo avuto una dimensione internazionale, tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX il Positivismo si è innestato su tradizioni nazionali culturali e filosofiche profondamente differenti fra loro. In particolare:
- in Francia ha assunto specialmente l'aspetto di filosofia sociale (Saint-Simon, Fourier, Proudhon, Comte, Émile Littré);
- in Inghilterra si è inserito nel filone empirista e utilitarista (Malthus, Ricardo, Bentham, James Mill, Stuart Mill);
- in Italia è stato applicato soprattutto nei campi dell’istruzione e dell'analisi della criminalità (Carlo Cattaneo, Roberto Ardigò) sebbene esso abbia avuto uno sviluppo minore dovuto ai problemi di integrazione nazionale e sociale che hanno fatto seguito all'unificazione;
- in Germania ha assunto un carattere fortemente materialistico e specialistico come reazione alle tendenze idealistiche e totalizzanti della filosofia accademica.
Pensieri filosofici a confronto
Positivismo e Illuminismo
Il Positivismo condivide della affinità con l’Illuminismo:
- fiducia nella ragione e nel sapere al servizio dell'uomo come mezzi per conseguire la "pubblica felicità";
- esaltazione della scienza vista in contrapposizione alla metafisica;
- visione laica della vita in contrasto con i pensatori cattolici.
Tuttavia fra Illuminismo e Positivismo sono da segnalare anche alcune differenze:
- mentre gli illuministi combattevano contro la tradizione metafisica e religiosa e i privilegi dell'aristocrazia in un contesto storico-culturale che li vedeva come caratteri dominanti, i positivisti agiscono in un contesto in cui la società borghese è stabilmente al potere con una una mentalità scientifica e laica ormai largamente condivisa;
- mentre il riformismo illuminista tendeva a tradursi in una rivoluzione, il riformismo positivista è antirivoluzionario e ostile alla pretesa scientificità dell'ideologia socialista;
- mentre gli illuministi ancora si preoccupavano di dare una giustificazione teorica al valore limitato della verità delle scienze, i positivisti la danno per scontata e puntano a una "visione scientifica globale del mondo";
- gli illuministi ricorrevano alla scienza contro la metafisica e la religione, i positivisti invece rendono la scienza una metafisica di certezze assolute con la fondazione di una nuova religione scientifica.
Positivismo e Romanticismo
Il Positivismo è stato definito "romanticismo della scienza" poiché come i romantici nel loro desiderio del conseguimento dell'infinito davano alla poesia e alla filosofia valori assoluti, così i positivisti vedono la stessa assolutezza nella scienza.
Antipositivismo
La massiccia "reazione antipositivistica" che ha caratterizzato la filosofia degli ultimi decenni dell'Ottocento e degli inizi del Novecento ha evidenziato come il Positivismo abbia in realtà costituito un nuovo dogmatismo.
Le filosofie che si oppongono al Positivismo nascono soprattutto in Francia e rivendicano il primato della coscienza nell'interpretazione della realtà. Altre vogliono invece riaffermare la storia come sfera della libertà e dello spirito che si oppone a quello della scienza sperimentale, vista come irresponsabile e perciò priva di valori.
Altre ancora hanno invece voluto presentarsi esse stesse come dotate di una maggiore "positività" nella loro interpretazione del reale definendosi come migliore o assoluto positivismo.
Eredità
Il Positivismo ha influito fortemente nella cultura ottocentesca tanto che si può parlare di una "civiltà positivistica". Nonostante i suoi aspetti critici il Positivismo ci ha infatti lasciato la consapevolezza dell'importanza della conoscenza, la necessità di affermazione di una società votata alla ricerca scientifica e la codificazione delle "scienze umane" della sociologia e della psicologia.