La Prima Guerra Mondiale, detta anche Grande Guerra, fu uno scontro armato tra le più importanti potenze mondiali. Si concluse quando l’11 novembre 1918 la Germania depose le armi e costretta dagli Alleati firmò l’armistizio. Alla fine della guerra, i più grandi imperi del mondo (tedesco, austro-ungarico, ottomano e russo) si allargarono e crearono molti stati nazionali, ricreando così, una nuova geografia politica dell’Europa.
In questo riassunto con mappa concettuale vedremo:
Nel 1917 alla Conferenza di Rapallo fu stabilito un consiglio supremo di guerra, dove i più grandi rappresentanti dei governi alleati sarebbero stati aiutati dai rappresentanti militari. La Germania, intanto, iniziò a spostare tante sezioni dal fronte orientale a Ovest.
Il generale Ludendorff cercò di anticipare l’arrivo dei militari statunitensi, concentrando il desiderio di vittoria in un nuovo, rapido e potente attacco a Occidente. Per usare tutte le sue truppe disponibili, rubò la pace al governo bolscevico e alla Romania; e per garantire un sostegno economico al suo attacco, fece invadere i grandissimi campi di grano dell’Ucraina, trovando una povera opposizione da parte dei soldati cecoslovacchi.
Ludendorff presentò l’attacco programmato, che in caso di vittoria, avrebbe consentito alla Germania di vincere; i tedeschi invasero le difese britanniche sulla Somme, ottenendo risultati incredibili rispetto ad altri scontri sul fronte Occidentale.
Il generale sperò di confermare il trionfo iniziale: ad Aprile i tedeschi distrussero le linee britanniche nei pressi di Ypres, a maggio ottennero un terreno combattendo i militari francesi tra Soissons e Reims, a giugno attaccarono le difese francesi a Compiègne, ma presto la battaglia fu bloccata dai soldati anglo-statunitensi, corsi in soccorso.
Ludendorff il 15 Luglio, lanciò l’ultimo attacco sulla Marna, ma l’impeto tedesco, nel giro di poche settimane si concluse su tutto il fronte a causa delle innumerevoli perdite. La fine della Prima Guerra Mondiale anche sul fronte italiano contro la Russia concesse all’Austria-Ungheria un attacco decisivo.
La Battaglia del Solstizio iniziò il 15 Giugno, sulle rive del Piave, e fu sospesa il 22 Giugno a causa di una forte resistenza italiana, guidata da Armando Diaz, e dal fiume in piena. Alla fine dei combattimenti l’Austria-Ungheria iniziò una profonda crisi politica e militare.
Terminato l’attacco da parte degli austro-tedeschi, gli Alleati presero la decisione. Il 18 Luglio le truppe francesi e americane attaccarono i tedeschi sulle rive della Marna, facendo indietreggiare i difensori. L’8 Agosto partì un secondo attacco ad Amiens, guidato dalle truppe franco - britanniche, conquistando così il successo.
Gli Alleati continuarono a procedere su tutto il fronte occidentale, tra l'inizio di settembre e la fine di ottobre i soldati statunitensi e franco-statunitensi fecero partire l’ attacco a Mosa - Argonne. Nel frattempo gli anglo-francesi iniziarono la battaglia di Cambrai - San Quintino sul fronte settentrionale e i britannici, francesi e belgi combatterono sul fronte Ypres.
L’Impero austro-ungarico, sul fronte italiano stava ormai crollando. Il 23 settembre iniziò l’offensiva, gli italiani distrussero la difesa austro-ungarica causando il crollo dell’esercito Imperial-regio.
Il 1917 nei Balcani si concluse con una situazione di blocco. Il 29 Giugno 1917 dopo che Re Costantino fu costretto ad abdicare, la Grecia proclamò guerra agli Imperi centrali. La concentrazione degli alleati era puntata sul fronte occidentale e la Bulgaria era contraria a continuare il conflitto, ormai già vittima di una gravissima crisi economica.
Nel 1918 il nuovo generale Louis Franchet d’Esperey organizzò i piani per un attacco sul fronte macedone. Il 14 settembre 1918 scattò l’offensiva del Vardar: i soldati greco-britannici combatterono verso est o ottennero una vittoria della terza battaglia di Doiran, mentre i soldati francesi, serbi e italiani distrussero da ovest il confine bulgaro e ottennero la vittoria nella battaglia di Dobro pole.
La Bulgaria con l’esercito distrutto in ritirata, e occupata ormai dai francesi, il 29 settembre firmò l’armistizio di Salonicco, uscendo definitivamente dalla Prima Guerra Mondiale.
Sul fronte palestinese nel 1918 la situazione rimase quasi sempre stabile. Il 19 Settembre iniziò lo scontro finale, gli arabi cercarono di attirare l’attenzione ottomana a est, mentre le truppe britanniche del generale Allenby combatterono sulla zona costiera ad ovest.
Gli Alleati ottennero una gloriosa vittoria nella battaglia di Megiddo. In Mesopotamia, le truppe britanniche iniziarono i combattimenti verso la fine di Settembre, espandendosi nel territorio di Mosul-Kirkuk guadagnandosi la vittoria nella battaglia di Sharqat.
L’Impero ottomano ormai sconfitto, firmò la propria resa con l’armistizio di Mudros.
Dopo la vittoria italiana nella battaglia di Vittorio Veneto, iniziò la contrattazione per l’armistizio dell’Austria-Ungheria con gli Alleati. A Praga la proposta fece nascere una reazione da parte del Consiglio Nazionale cecoslovacco che ordinò agli ufficiali austriaci di prendere il controllo della città e dichiarare lo Stato Ceco indipendente, senza autorizzazione da Vienna.
Anche il Parlamento croato, in contemporanea, affermò che Croazia e Dalmazia sarebbero state uno Stato Nazionale sovrano di sloveni, croati e serbi. Il 30 ottobre a Vienna e Budapest scoppiò una rivoluzione bolscevica, mentre l’Austria-Ungheria cercava di concludere l’armistizio con gli Alleati.
Il 3 Novembre l’Austria, firmò l'armistizio di Villa Giusti con l’Italia.
Dopo 4 anni di guerra la Germania subì gravi difficoltà sociali ed economiche. Il 2 ottobre scoppiò la Rivoluzione tedesca, nonostante fosse in grave confusione non voleva arrendersi. Ludendorff sperò di continuare il conflitto, augurandosi che la potente difesa tedesca potesse alleggerire la tenacia degli Alleati.
Gli Alleati distrussero il fronte, dissolvendo la monarchia Imperiale. La delegazione tedesca non ebbe altra scelta, l’11 novembre 1918 firmò l’armistizio, dichiarando la fine della Prima Guerra Mondiale.